“Continua la mattanza nelle stalle e sui pascoli dove i lupi attaccano, feriscono e uccidono pecore, agnelli, mucche, vitelli, capre, suini, asini, cavalli. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 13 milioni di euro. Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Si tratta – evidenzia la Coldiretti – solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati. “I numeri la dicono lunga sulla necessità di alzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Non c’è tempo più tempo da perdere, perché agricoltori e allevatori sono allo stremo”, conclude il presidente Muraglia.
Continua anche l’allarme cinghiali in Puglia con avvistamenti di branchi in provincia di Bari soprattutto sull’Alta Murgia e sul Gargano in provincia di Foggia – aggiunge Coldiretti Puglia – con rischi igienico – sanitari, per l’incolumità pubblica e danni in campagna, con 310 incidenti stradali causati da animali selvatici nei primi nove mesi del 2019. “Le aree rurali e anche le città sono invase da cinghiali che mettono a repentaglio l’incolumità delle persone, fanno razzia nei campi di frutta, legumi, piantine, ortaggi, con inevitabili ripercussioni anche di natura igienico-sanitaria.
L’escalation di danni, aggressioni e incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici che mettono a repentaglio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città”, conclude Pietro Piccioni, Delegato Confederale di Coldiretti Foggia. Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato del 81% sulle strade provinciali nel periodo 2010-2018 secondo l’analisi Coldiretti su dati del rapporto Aci Istat.