La stagione venatoria 2015-2016 si è conclusa da poco, ma l’emergenza cinghiali continua a rimanere all’ordine del giorno, in particolare se si guarda alla situazione delle Marche. L’associazione agricola Coldiretti ha proposto una bozza di legge che potrebbe favorire la risoluzione del problema e che è caratterizzata da diversi punti interessanti. Quelli principali consistono nella possibilità offerta agli agricoltori marchigiani di effettuare gli abbattimenti, ma anche nella mappatura delle aree e delle colture che hanno bisogno di una tutela maggiore, senza dimenticare il sostegno assicurativo alle aziende coinvolte.
Coldiretti ha analizzato con attenzione i dati forniti dall’ISPRA e ha constatato come nel nostro paese la popolazione degli ungulati sia raddoppiata in appena dieci anni, raggiungendo la quota poco incoraggiante di dieci milioni di esemplari. In Toscana esiste una legge approvata proprio per fronteggiare l’emergenza, però anche nelle Marche ci sarebbe bisogno di un testo simile. Che cosa sta accadendo di preciso nella regione dell’Italia centrale?
I danni alle coltivazioni sono ormai ingenti, come sottolineato dai coltivatori diretti, a causa della presenza fuori controllo dei cinghiali: il fatto paradossale, però, è rappresentato dalla mancata denuncia da parte di alcuni agricoltori, i quali vivono nell’incertezza e non sono in grado di dire se potranno risarcire le colture che sono state distrutte. Si preferisce dunque non agire nella maggior parte dei casi. Tra l’altro, l’associazione ha fatto sapere come i cinghiali abbiano un impatto decisamente negativo anche sull’ambiente, visto che riescono ad alterare il terreno dal punto di vista chimico, un impatto provocato dagli scavi continui e profondi alla ricerca di radici di cui si rendono protagonisti questi animali selvatici.
L’erosione dei terreni è un ulteriore problema da non sottovalutare, come anche l’allarme per la sicurezza stradale, dato che i cinghiali compaiono all’improvviso e in orari pericolosi. In questo senso, una recente indagine della Coldiretti ha evidenziato il raddoppio delle cause legali marchigiane contro la Regione e le Province, azioni promosse da persone che hanno subito un sinistro provocato dall’animale selvatico.
Nel dettaglio, il valore delle cause in questione è arrivato a quota 765mila euro, di gran lunga superiore a quello di un anno prima. Giusto la scorsa estate è stata lanciata una provocazione a tal proposito da parte del sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli: secondo il primo cittadino, infatti, servirebbe addirittura il lanciafiamme contro i cinghiali, i quali andrebbero sterminati, una esternazione che lasciò il governatore delle Marche esterrefatto, in quanto maggiormente convinto dal ricorso alla genetica.