Lo scorso 8 marzo il Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia ha accolto il ricorso di alcune associazioni animaliste in merito alle ordinanze del sindaco di Isola Dovarese per frenare l’emergenza nutrie e ordinare l’abbattimento dei roditori. Secondo i giudici, la richiesta di usare armi da fuoco e il fatto che il numero di capi da sopprimere non fosse preciso sono stati alla base della decisione, senza dimenticare l’assenza di necessità e urgenza della misura.
Secondo quanto spiegato dalla sezione regionale della Lombardia della Coldiretti, una delle ultime ricerche universitarie ha evidenziato come ci sia una nutria ogni 10 persone, con il record più preoccupante che riguarda Lodi e Mantova (un roditore ogni due abitanti o poco più). Dieci anni fa le nutrie potevano essere considerate una presenza esotica di queste campagne, ma per l’associazione agricola ormai la loro proliferazione incontrollata e sotto gli occhi di tutti.
Secondo l’Università di Pavia, inoltre, andrebbero eliminati oltre 1,4 milioni di esemplari per risolvere definitivamente il problema. La Coldiretti lombarda ha richiesto un piano nazionale di contenimento che possa contare su una collaborazione interregionale. Inoltre, una legge nazionale organica sui danni da fauna selvatica è l’unico strumento in grado di fronteggiare la situazione in maniera adeguata, tenendo conto di tutte le specie invasive.