Per Coldiretti Liguria, a livello nazionale, con l’emergenza sanitaria in atto, salgono a oltre due milioni i cinghiali che circolano senza freni per campagne e città, danneggiando i raccolti e mettendo a rischio la sicurezza stradale, una situazione ora aggravata dal fatto che spesso sono stati sospesi i servizi di contenimento e i selezionatori, chiusi gli ambiti territoriali di caccia, mentre la polizia provinciale è, giustamente, impegnata nei controlli stradali per la quarantena. Anche in Liguria il numero di cinghiali, ma anche di altri animali selvatici, continua ad aumentare, con il moltiplicarsi di danni e di pericoli che ne conseguono.
«Non è certo la prima volta che su strade statali, regionali e comunali extraurbane – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – cinghiali o caprioli attraversano all’improvviso la carreggiata mettendo a rischio l’incolumità delle persone e la sicurezza stessa dell’animale: con il proliferare senza controllo della fauna selvatica, diventa pericoloso, quindi, circolare e se gli incidenti stradali nell’ultimo periodo, sono diminuiti è solo perché, con le disposizioni che dobbiamo seguire, c’è meno gente in giro, ma non appena si tornerà alla normalità la problematica aumenterà notevolmente.
In Liguria ormai non è una novità, inoltre, incontrare cinghiali a spasso per i centri cittadini, a partire dal capoluogo regionale dove sono stati persino segnalati, oltreché sulle alture, nel quartiere residenziale di Castelletto scendendo fino al Porto Antico, e lungo tutto l’alveo dei torrenti Polcevera e Bisagno, e se, animali selvatici come il capriolo, arrivano, ora, persino sul lungomare di Camogli, reso deserto dall’emergenza sanitaria, si capisce che la situazione è ormai fuori controllo. Nel nostro entroterra poi è facile trovarsi davanti esemplari nelle strade provinciali, per non parlare delle incursioni segnalate dalle imprese agricole dove continuano a venir danneggiate le fasce e i classici muretti a secco, mentre viene fatta razzia nei raccolti e minacciati gli animali della fattoria.
Le frequenti incursioni della fauna selvatica, in generale, mettono sempre più a rischio quindi la sopravvivenza delle imprese agricole locali ormai esasperate, ma anche la salvaguardia del territorio, l’incolumità delle persone, la sicurezza ambientale e degli stessi animali, dato che un così alto numero di esemplari può facilitare inoltre l’insorgere di epizoozie. È necessario, dunque, che si mettano in atto misure urgenti e straordinarie, dal momento che questa situazione, ora, può arrecare ulteriori problemi, non solo alle imprese del territorio, per le quali si andrebbero a sommare a quelli già in atto in questo difficile momento, ma all’intera società».