L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Puglia che ha superato abbondantemente i 250mila, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città mettendo a rischio la sicurezza sulle strade e intorno alle abitazioni con un drammatico bilancio di perdite di vite umane. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Puglia, in riferimento al numero di incidenti stradali causati da animali selvatici che sempre più spesso si spingono nei centri abitati, con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città oltre che nelle aree coltivate.
In Puglia sono circa 300 l’anno gli incidenti stradali causati dagli animali selvatici, soprattutto cinghiali, che si è aggravata nel 2020 a causa del lungo lockdown che ha svuotato le strade rurali e delle città, consentendo una più libera circolazione dei selvatici. “Bisogna intervenire subito e con determinazione con l’attività di controllo e contenimento contro l’invasione dei cinghiali con avvistamenti continui nelle are del Parco dell’Alta Murgia, del Gargano, nella Murgia Barese e Tarantina, nel Subappennino dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Gli animali selvatici distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali. Ma a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole. “Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza.
I danni provocati da cinghiali che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfinano nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati. In provincia di Foggia nel giro di dieci anni sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti”, denuncia Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia. La proliferazione senza freni dei cinghiali – conclude la Coldiretti Puglia – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.