In effetti, nel giro di dieci anni i cinghiali e i lupi sono addirittura raddoppiati, un rischio grave per le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio. Coldiretti Puglia ha quindi auspicato un efficace controllo faunistico in caso di fallimento delle misure di prevenzione: Cantele ha chiesto attività di contenimento numerico, ma anche l’allontanamento e il monitoraggio della fauna stessa. La proposta di legge non è altro che un incentivo a tutte le strategie venatorie per ottenere una presenza delle specie compatibili con le esigenze ambientali, sociali ed economiche.
Inoltre, non devono essere messi in secondo piano le misurazioni biometriche su capi abbattuti e la formazione dei soggetti abilitati al prelievo. Oltre ai cinghiali e ai lupi, occorre prestare attenzione agli storni (pericolosi per la produzione di olive), alle lepri (capaci di divorare interi campi di ortaggi) e ai cormorani (dannosi per gli impianti di acquacoltura).