Manca una settimana alla fine di febbraio e questo mese è stato piuttosto importante per i cacciatori liguri. La Regione ha infatti attivato le procedure per la pianificazione faunistico venatoria: che cosa è stato deciso nello specifico? Saranno individuati con precisione gli Ambiti Territoriali di Caccia, i Comprensori Alpini, le oasi di protezione faunistica, le zone di ripopolamento e cattura e anche quelle per l’addestramento dei cani.
Le novità sono state rese pubbliche da Stefano Mai, assessore regionale all’Agricoltura. Il nuovo piano ha come obiettivo la riduzione dei danni provocati dagli animali selvatici alle attività agricole, cercando di puntare alla sostenibilità dal punto di vista economico. Non meno importante sarà la pianificazione territoriale e l’attenuazione della percezione negativa nei confronti della caccia. Il rapporto preliminare servirà dunque a definire con maggiore precisione il territorio agro-silvo-pastorale, in primis la percentuale destinata alla protezione della fauna.
Si comincerà con la provincia della Spezia e si valuterà l’eventuale mantenimento di un solo Ambito Territoriale di Caccia. In aggiunta, si provvederà a zonizzare la caccia al cinghiale in forma collettiva. Proprio in Liguria il prelievo degli ungulati è stato al centro delle discussioni dopo una controversa sentenza della Corte Costituzionale. Infine, non mancheranno incontri pubblici con i cacciatori e i monitoraggi scientifici per la gestione faunistico-venatoria.