Il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha fatto la sua scelta. Come spiegato dal portale Levantenews.it, il presidente Vittorio Alessandro ha stabilito che i cacciatori saranno obbligati a pagare le carni dei cinghiali abbattuti. Volendo essere ancora più precisi, il primo ungulato cacciato sarà completamente gratuito, in quanto considerato abbattuto per l’autoconsumo, per quelli successivi è stato fissato un tariffario.
I cacciatori dovranno infatti versare 1,50 euro per ogni chilogrammo di carne. Come è stata accolta questa scelta? I selecontrollori hanno avanzato subito dei dubbi, accusando senza mezzi termini l’Ente Parco ligure. Secondo il loro punto di vista, se il parco chiede dei soldi allora bisogna istituire quanto prima un centro per la macellazione delle carni, visto che i cacciatori individuano gli animali solamente su richiesta dell’ente di cui si sta parlando.
Tra l’altro, a chiedere un pagamento simile è anche un altro parco, quello di Montemarcello Magra (in provincia della Spezia). I cacciatori, poi, hanno voluto ricordare quali sono gli altri problemi di una scelta simile. Anzitutto, non esiste nessun controllo delle carni, le quali hanno bisogno della certificazione, inoltre non vanno dimenticati gli atti vandalici contro i recinti, troppo spesso tagliati.