Monitoraggio della popolazione di cinghiali che vivono e si muovono all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre (La Spezia). E formazione dei selettori per attuare controllo e contenimento. Sono i punti essenziali del piano di gestione del cinghiale 2020-2022 approvato dal consiglio direttivo del Parco, che ha lo scopo di ridurre gli impatti degli ungulati sulla biodiversità e sulle attività agricole nell’area protetta.
Un piano che, ha detto la presidente Donatella Bianchi, tiene conto «dell’esperienza delle aree protette che hanno avuto i migliori risultati in questa materia delicata e introdotto alcuni elementi di novità a cominciare dalla necessaria attività di formazione e aggiornamento degli operatori che saranno coinvolti». «Siamo riusciti a predisporre un dispositivo che – spiega Bianchi – non solo ci permetterà di acquisire informazioni sempre più puntuali sulle stime di popolazioni o almeno sulla densità e sul comportamento della specie nel nostro territorio, elementi per mettere a punto le azioni future in modo sempre più puntuale, efficace e tempestivo.
Il monitoraggio continuo delle attività è un tassello decisivo sia per valutare in modo costante i risultati sia per mettere a punto strumenti di contenimento e soprattutto di prevenzione sempre più mirate, efficaci ed innovative». Il piano dovrà essere approvato adesso anche da Ispra e dal Ministero dell’Ambiente prima della sua attuazione (Il Secolo XIX).