Dopo la denuncia della Coldiretti in merito ai danni causati dagli ungulati, ecco la proposta della Federcaccia Varese inviata dal presidente Luigi Roi
Ho letto con interesse ed attenzione l’articolo su ‘Varesenews’ degli amici Agricoltori relativo ai danni causati dalla selvaggina e, quale ‘addetto ai lavori’, vorrei esprimere qualche considerazione di merito e di metodo.
Per prima cosa condivido pienamente la preoccupazione e la ‘rabbia’ nel non vedersi riconosciuti i danni che risulta realmente inspiegabile; tutti noi cacciatori versiamo, annualmente e pro-capite, 173 Euro di tasse governative e 65 Euro di tasse regionali che non generano, pur se previsto dalla normativa, praticamente nessun ristorno per la gestione faunistica (alla quale dobbiamo devolvere come minimo, a secondo dei casi, ulteriori 130 – 180 Euro) ma sono fagocitati da governo, regione ed ente delegato a copertura di non so quali altre spese.
Basterebbe utilizzare questi fondi (una parte almeno) e la copertura dei danni sarebbe garantita. Detto questo vorrei evidenziare che la nostra categoria, in via totalmente volontaria, ha contribuito in questo ultimo anno al pagamento dei danni causati dalla selvaggina in una quota superiore a quanto richiesto; lo abbiamo fatto proprio in considerazione dell’importanza dell’agricoltura sul territorio senza polemizzare con chi invece a questa incombenza era preposto dalla legge.
Se passiamo ad analizzare le possibili soluzioni al problema dobbiamo partire evidenziando e ricordando a tutti che la nostra Provincia non è un territorio vergine ed incontaminato ma il frutto di secoli di interventi antropici che l’hanno modellata e modificata e che richiedono, anche per la parte faunistica, una costante ‘manutenzione’ che, nello specifico, si chiama ‘gestione faunistica’ e che, piaccia o meno, vede nel prelievo venatorio bilanciato e scientificamente gestito lo strumento unico per bilanciare l’eccezionale presenza di ungulati che decenni di gestione hanno saputo creare (mufloni, cervi, caprioli, cinghiali, ..).
Visto i risultati ottenuti (sarebbe meglio dire ‘non ottenuti’) fino ad oggi non resta, a mio avviso, che una soluzione: affidare la gestione faunistica di tutto il territorio provinciale a chi queste cose le fa con passione: i cacciatori. Quale associazione venatoria ci candidiamo ad assumere questo ruolo e siamo sicuri che sapremo ben gestire il capitale preservando gli interessi di chi il territorio, come noi, lo vive e lo interpreta giorno dopo giorno: gli agricoltori.
Non è certo una novità, in Alto Adige la Federcaccia gestisce da anni, in prima persona, l’attività venatoria così come ha fatto nel passato nel resto d’Italia liberando la Provincia da un’incombenza che la legge le ha voluto affidare ma che non è in grado di gestire o, almeno, questo ci dicono le lamentale raccolte sul territorio.
Lasciateci provare e lasciateci operare su tutto il territorio provinciale perché l’univocità della gestione e l’omogeneità dei comportamenti sono il vero ed unico segreto per un sicuro successo. Spero che gli amici agricoltori vorranno supportare questa nostra offerta di disponibilità che, in un periodo di vacche magre, offre al pubblico la possibilità di utilizzare il privato sgravando le proprie casse di costi di personale costoso e poco efficace. Ovviamente le fondamenta della gestione devono derivare da una base regolamentare inequivocabile che statuisca indicazioni e vincoli chiari per tutti gli Enti (soprattutto Comuni e Parchi) e che sancisca, inderogabilmente, la necessità e l’obbligatorietà di non toccare le superfici naturali ed agricole rimaste; nel contempo, sempre nell’ottica della limitazione dei danni all’agricoltura, si deve finalmente affrontare anche la problematica del controllo della selvaggina nelle aree a parco naturale e nelle riserve naturali dove, pur mantenendo fermo il concetto di divieto generalizzato di attività venatoria, si deve iniziare quell’attività di gestione faunistica reale operando per abbattimenti di contenimento o di selezione.
Luigi Roi
Presidente Federcaccia Varese
fonte: www3.varesenews.it