C’è chi potrebbe elencare per ore tutti i buoni motivi per cui è bello, meraviglioso, fantastico avere un cane. La pandemia ne aveva aggiunto uno ulteriore: uscire qualche minuto per una boccata d’aria in pieno lockdown. Nella Capitale, però, si scopre che c’è una ragione che supera tutte le altre. A patto di scegliere bene. Mastini napoletani, Terranova, Kangal. È fondamentale fornirsi di razze grandi e animali giovani perché a Roma il cane serve a difendersi dal cinghiale. I più piccoli e anziani invece posso persino rischiare la vita in caso di incontri sfortunati con le famigliole di animali selvatici che fanno la spola dei cassonetti alla ricerca di cibo.
Lo sa bene Rosaria Rumbo, produttrice Rai, che alcune sere fa si è trovata suo malgrado a affrontare sotto casa, in via Igea, zona residenziale di Roma Nord, un’orda di cinghiali. “Erano le 21.30 – racconta – e portavo a spasso i miei cani quando all’improvviso mi sono trovata di fronte un branco di cinghiali, sei adulti e venti cuccioli, mi sono venuti incontro, uno mi ha urtato, ma fortunatamente non sono caduta a terra e, in preda al panico, ho cominciato a correre nella direzione opposta”. Correndo però la signora ha perso uno dei suoi cani.
“Quando mi sono girata ho visto che uno dei cinghiali lo aveva azzannato, sulla pancia, vicino a una delle cosce, ho urlato con tutto il fiato che avevo in corpo, per fortuna le zanne dell’animale si sono incastrate nel cappottino che avevo messo al cane per uscire. Si sono spaventati anche loro, e appena il cinghiale si è liberato dal cappottino se ne sono andati via e io sono corsa dal veterinario che ha dovuto ricucire la pancia del mio pincher. È stata un’esperienza terribile”. Rumbo è arrabbiatissima con il comune.
“Ormai esco di casa e cammino al centro della strada, guardandomi alle spalle e cercando con gli occhi eventuali vie di fuga, sono terrorizzata. I cinghiali escono dal parco dell’Insugherata per cercare cibo, finché ci saranno i cassonetti con i rifiuti attorno continuerà ad essere così, non è possibile”. La produttrice televisiva che in un primo momento ha deciso di sporgere denuncia contro comune di Roma e Regione Lazio. “Per fortuna è vivo, ma per ricucire il mio cane ho speso 140 euro” (Il Foglio).