Catturati e destinati al macello. I cinghiali a caccia di cibo sulle strade di Roma sono un’emergenza finita martedì mattina sul tavolo del neo sindaco Gualtieri. «Bisogna catturarne mille all’anno per almeno tre anni — chiarisce il responsabile di Roma Natura, Maurizio Gubbiotti dopo l’incontro in Campidoglio. — Sono diventati troppi e si deve attuare il piano di contenimento, ma non è l’unica azione da mettere in campo subito». Quali le altre? «Pulire le strade dai rifiuti e riqualificare tutte le recinzioni dei parchi per evitare che escano dalle riserve». Intanto i cinque cinghiali, quattro adulti e un cucciolo chiusi martedì mattina nel parco giochi di Villa Mazzanti in via Gomenizza in Prati, sono tornati liberi.
I cinque ungulati che erano stati avvistati anche il giorno prima a piazzale Clodio, sono salvi. «Mentre stavamo allestendo le gabbie per la cattura — riferisce il Gubbiotti che si era attivato per la cattura — si sono dileguati nel bosco di Monte Mario». I cinghiali erano stati chiusi nell’area giochi di via Gomenizza da alcuni residenti che avevano chiesto l’intervento delle forze dell’ordine . Il parco era stato chiuso al pubblico per questioni di sicurezza e della vicenda se n’è occupato l’ente gestore delle aree protette del Comune che è Roma Natura guidato da Gubbiotti. Quest’ultimo si è attivato con la forestale per far consegnare le gabbia di cattura dalla riserva di Decima Sul posto sono arrivati alcuni animalisti contrari alle catture.
La procedura infatti prevede che gli ungulati, che sono considerati specie selvatica da proteggere e autorizzata solo a vivere nelle riserve naturali, vengano catturati secondo il piano di contenimento siglato da Regione, Comune e città Metropolitana nel 2019. Il piano prevede anche gli abbattimenti in caso di rischio per la sicurezza e incolumità dei cittadini. Ma la linea principale prevede la riduzione del numero che negli ultimi anni è diventato eccessivo e quindi rischioso anche all’interno dei Parchi (Corriere della Sera).