“La nuova legge regionale funziona. Gli abbattimenti dei cinghiali in Lombardia sono aumentati del 25% in un anno nonostante due mesi di stop totale imposto dal lockdown. Sono passati dai 2.900 del periodo gennaio-settembre 2019 ai 3.932 del periodo gennaio-settembre 2020″. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, presentando i dati relativi agli abbattimenti dei cinghiali in Lombardia.
Lombardia pragmatica
“Qui – ha proseguito l’assessore – dimostriamo con i fatti e con i numeri come si affronta un problema reale. Il Governo prenda la Lombardia come modello nazionale. La fauna selvatica in eccesso provoca danni abnormi all’agricoltura ed è un pericolo per la sicurezza dell’uomo; anche i recenti fatti di cronaca lo dimostrano. Serve pragmatismo, mentre la coppia Costa-Bellanova non solo si limita a iniziative ideologiche, ma mette il bastone tra le ruote a chi vuole intervenire davvero”.
Cosa prevede la legge regionale
“Con la nuova legge regionale abbiamo introdotto la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno anche nelle ore serali con visore notturno – ha aggiunto Rolfi -. Dallo scorso anno è praticabile in Lombardia anche la tecnica del foraggiamento, ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attirare il cinghiale. La risposta del governo è stata quella di impugnare le nostre ultime modifiche normative. La Regione Lombardia ha sfruttato tutte le possibilità previste dalla legge nazionale, che risulta ormai anacronistica rispetto alle esigenze attuali dei territori. Gli agricoltori, i cittadini che abitano in montagna e i sindaci hanno bisogno di risposte. Non di chiacchiere e passerelle”.
Incidenti stradali, i numeri
“Nel 2019 – ha ricordato Rolfi – in Lombardia abbiamo contato 128 incidenti stradali causati dal cinghiale, in pratica uno ogni tre giorni, e la Regione Lombardia ha rendicontato 600.000 euro di danni causati da questa specie all’agricoltura. Noi stiamo facendo tutto il possibile; sarebbe auspicabile che lo Stato quanto meno non ostacolasse chi vuole risolvere il problema”.
Di seguito il totale degli abbattimenti di cinghiali per singola provincia (controllo più selezione) dal 1° gennaio al 30 settembre 2020 (e il confronto con lo stesso periodo del 2019):
Bergamo 368 (l’anno precedente erano 248), Brescia 318 (l’anno precedente erano 137), Como 1.361 (l’anno precedente erano 1.265), Cremona 103 (l’anno precedente erano 58), Lecco 305 (l’anno precedente erano 203), Lodi 4 (l’anno precedente era 1), Milano 64 (l’anno precedente erano 8), Pavia 639 (l’anno precedente erano 276), Sondrio 375 (l’anno precedente erano 312), Varese 395 (l’anno precedente erano 400). Totale Lombardia 3.932 (2.908 nel 2019).
In un anno 1361 capi,di cinghiali abbattuti?????
Noi comaschi saremmo anche dei contestatori però in fatto di contenimento della specie cinghiale;siamo i primi in classifica con meno di 600 cacciatoricorva che praticano tale caccia,ed i numeri lo dimostrano!!!!!!