Nicola Sanna, presidente della zona autogestita di caccia di Orgosolo (in provincia di Nuoro), ha portato alla luce un disservizio piuttosto allarmante. La sua compagnia di caccia al cinghiale ha catturato alcuni esemplari, preoccupandosi poi dei prelievi in conformità a quanto previsto per il contrasto della peste suina africana. Due animali sono risultati positivi e la stessa compagnia venatoria si è detta disponibile ad eliminare le carcasse malate, da interrare insieme a un veterinario della Asl.
I solleciti sono stati diversi, ma la stessa Azienda Sanitaria Locale non ha ancora risposto quando ci sarà l’operazione, anzi ha rimandato continuamente l’infossamento. A distanza di cinque giorni le carcasse dei cinghiali con la peste suina si trovano in una cella frigo. Secondo Sanna, i disagi creati dalle istituzioni sono evidenti, nonostante la buona volontà dei cacciatori, intenzionati a sconfiggere il problema.
La campagna di sensibilizzazione è stata intensa e proficua, ma episodi come questo potrebbero compromettere tutto il lavoro svolto. Lo stesso Sanna ha addirittura sottolineato come comportamenti di tal genere farebbero venire meno la voglia di collaborare da parte del mondo venatorio.
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