Cinghiale | “Le attività che oggi si stanno mettendo in essere non possono essere solo in regime di emergenza. Come gli ho già detto più volte, bisogna organizzare in modo strutturale un sistema di controllo e di intervento per non arrivare allo stato di emergenza. L’annuncio dell’assunzione delle nuove guardie provinciali non risolverà questo problema in tempi utili visto che gli stessi avranno bisogno di fare corsi di abilitazione in quanto neo assunti.
Aggiungo inoltre che allo stato attuale il servizio posto in essere dalla Provincia di Mantova è privo di turni di reperibilità e non tutte le guardie in forza oggi hanno l’abilitazione all’uso delle armi. La Provincia deve investire su attrezzature tecnologiche all’avanguardia come droni con sensori termici e visori notturni per gli interventi in notturna.
Finisco col dire che per prelevare cinghiali in pianura con armi rigate serve garantire la massima sicurezza dell’incolumità pubblica utilizzando altane mobili o fisse da cui poter sparare in sicurezza. I fondi ci sono, visto che Regione Lombardia eroga annualmente un contributo previsto per l’esercizio della delega delle funzioni della vigilanza alle Province, e mi chiedo perché non sia stato fatto.
Il numero di telefono attivato ieri che risponde alla Protezione civile va bene ma deve essere completato con un protocollo operativo su base provinciale che consenta di intervenire in tempi immediati a seconda del territorio che segnala l’emergenza perché diversamente ci troveremo con una segnalazione e mille telefonate per coordinare le operazioni.
Sul territorio mantovano abbiamo una quindicina di cacciatori abilitati troppo pochi e qui l’altra inefficienza bisogna indire i corsi tanto è che molti cacciatori mantovani negli ultimi mesi sono stati costretti ad andare a Brescia e Pavia”.
Lo dichiara Barbara Mazzali capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale