Le dichiarazioni della Regione Molise in merito all’emergenza cinghiali e alla caccia hanno spinto la Coldiretti a replicare. Secondo l’associazione agricola, il problema si risolve con una serie di misure urgenti, in particolare tramite la sinergia tra cacciatori e agricoltori. Coldiretti ha ribadito la necessità di un prelievo per 12 mesi l’anno e in tutto il territorio regionale, oltre alla possibilità di controllo da parte di agricoltori muniti di licenza di caccia.
Inoltre, la sola caccia di selezione viene considerata insufficiente per fronteggiare l’emergenza rappresentata dagli ungulati. Il settore primario deve sopravvivere e i coltivatori diretti molisani sono dell’idea di ampliare il raggio d’azione, altrimenti la situazione sarà sempre uguale e senza fine.
Coldiretti Molise ha sottolineato come l’obiettivo non sia quello di ottenere soltanto i risarcimenti per i danni subiti dai selvatici, anche se si tratta di una pretesa legittima. Gli stessi imprenditori agricoli hanno bisogno di essere messi nelle condizioni giuste per lavorare e produrre per loro e per tutta la collettività.