Il coordinamento regionale dell’Umbria delle Squadre Cinghialisti hanno incontrato l’assessore alla Caccia, Fernanda Cecchini, e i presidenti degli ATC 1, 2 e 3. All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti della Federcaccia, Libera Caccia e Arci Caccia, oltre alle associazioni agricole. Il confronto ha riguardato tre grandi temi, vale a dire la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha riguardato la Liguria, le modifiche al regolamento regionale per la caccia al cinghiale e i criteri di assegnazione degli obiettivi di capi da abbattere.
Il regolamento ha fatto discutere parecchio. I cacciatori umbri vorrebbero modificarlo da cima a fondo. In particolare, le squadre vorrebbero abolire i punteggi e mettere in campo un piano di gestione che si basi su dati seri e scientifici, senza dimenticare la collaborazione tra cacciatori, agricoltori e istituzioni. I cacciatori hanno poi chiesto di pianificare gli interventi nei parchi e nelle zone protette, oltre alla creazione della filiera corta per commercializzare in modo legale la carne di cinghiale e creare nuovi posti di lavoro.
Tra le richieste, poi, figurano una strategia seria di censimento e l’uniformità dell’apertura di questo prelievo venatorio rispetto alle regioni vicine. C’è la convinzione che queste richieste siano nell’interesse del mondo venatorio, ma anche di tutti i cittadini che non praticano la caccia.