Il tragico incidente sull’autostrada A1 provocato dall’attraversamento di un branco di cinghiali che ha provocato la morte di un giovane automobilista ed il ferimento di altre 10 persone ha riportato all’attenzione delle cronache nel peggior modo possibile il problema della proliferazione di alcune specie selvatiche. Non è purtroppo che l’ultima fatalità e se la situazione rimarrà in questi termini, cioè con una carenza normativa non più sostenibile, sicuramente ci saranno altri fatti di cronaca da registrare. A cosa ci riferiamo?
Semplice, al fatto che il Governo non si decide a fare una modifica alla normativa nazionale, la legge 157/92 introducendo la figura dell’Operatore Faunistico volontario. Oggi il controllo della fauna selvatica quando la stagione venatoria è chiusa è affidato agli agenti della Polizia Provinciale del Nucleo Ittico Venatorio e alle guardie volontarie: tanto per rendere l’idea l’Atc Unico di Brescia è composto da 132 comuni e gli agenti della Polizia Provinciale sono 7 con numerosi compiti loro affidati e turni di lavoro anche per loro di 8 ore con riposi e ferie. Inoltre è evidente che la Polizia Provinciale dispone di mezzi che difficilmente possono loro permettere di contenere con risultati soddisfacenti popolazioni di selvatici che oggi sono in forte aumento; non parliamo solo di cinghiali ma anche di nutrie e di piccioni.
Le alternative “ecologiche” proposte dal mondo ambientalista non solo sono ridicole ma sono soprattutto inefficaci. Ad oggi oltre a tante belle parole questi signori non sono riusciti a realizzare un solo progetto concreto che abbia potuto dimostrare la veridicità di quanto loro vanno da anni predicando. L’emergenza selvatici, presenti oggi in aree non vocate come la provincia di Lodi teatro dell’incidente stradale dimostrano che soltanto una fattiva e seria collaborazione tra Enti Pubblici e mondo venatorio può portare prima a circoscrivere il problema e poi a contenerlo in modo efficace. Per contenere i cinghiali ci vogliono persone esperte, formate e dotate di cani addestrati, per eradicare la nutria ci vogliono tanti, tantissimi operatori sul territorio, per eliminare i piccioni dalle cascine e dai luoghi pubblici ci vogliono operatori seri e formati.
Noi li abbiamo, Federcaccia li ha e siamo disposti a formarli ulteriormente, a dotarli di mezzi tecnologicamente avanzati per individuare gli animali problematici. Federcaccia è pronta a sottoscrivere un protocollo con Regione Lombardia per mettere in atto la legge voluta dal Pirellone nel 2018 sulla gestione del cinghiale. Ma tutto questo potrà avvenire solo e soltanto se ha Roma verrà modificata la legge nazionale cosi come votato, all’unanimità dal Conferenza Stato Regioni già a luglio dello scorso anno. Il Tavolo di lavoro proposto dal Ministro Centinaio resterà infruttuoso se non verrà fatta questa modifica alla 157/92