Nelle more della modifica e dell’adeguamento della legge 157/92 è necessario assegnare, con apposito dispositivo governativo, competenze straordinarie alle Regioni per la predisposizione di un piano straordinario finalizzato a portare nel giusto equilibrio il rapporto fra popolazione faunistica e territori agro-silvo-forestale in Basilicata sino a ridurre drasticamente il numero di cinghiali. Sono le proposte principali che il direttore di Cia-Agricoltori Italiani Potenza e Matera Donato Distefano ha ribadito oggi al “Tavolo emergenza cinghiali” in Regione. Nel ricordare che l’estate scorsa la Cia ha raccolto oltre 10mila firme a sostegno di una petizione-documento a riprova della mobilitazione popolare sul tema, per Distefano occorrono interventi straordinari e in deroga alle vigenti norme, nell’attesa di una revisione della legge quadro nazionale la 157 /92.
Di qui la proposta dell’istituzione di un Commissario Straordinario nelle singole Regioni (il cui ruolo e’ quello di coordinare interventi che oggi vedono competenze frazione tra Regioni, ATC e Parchi e al deficit legislativo) su scala regionale con ampi poteri rivenienti da un D.L che riconosca la situazione di emergenza e contenga misure atte ad aumentare la platea dei soggetti autorizzati all’abbattimento oltre che prevedere incentivi per chiunque contribuisca alla de-popolamento sostanziale del numero dei cinghiali sul territorio. A seguire è urgente introdurre soluzioni modulari che permettono le Regioni di gestire il periodo e la durata delle attività di caccia in ragione del rapporto territori/pressione faunistica nei vari areali.
Bisogna prendere atto che il piano di abbattimento di almeno 60mila capi in tre anni è fallito mentre in dieci anni si è speso tra i 35 e i 40 milioni di euro solo per risarcimento distogliendo queste risorse da altri obiettivi. Uno spreco intollerabile. Il Governo e i Ministeri competenti devono dichiarare lo stato di emergenza che flagella da anni le nostre campagne e le aziende sino ad arrivare direttamente lungo la costa metapontina. Per fare questo abbiamo bisogno in Basilicata di una puntuale pianificazione, di uno sforzo corale (Regione, ATC, Parchi, Comuni autorità di PP.SS. e sanitarie). Anche in ragione del pericolo connesso alla PSA peste suina è rilevante pensare ad azioni di prevenzione per evitare problemi di ordine sanitario; conseguenti restrizione sulla movimentazione zootecnica avrebbero il significato di danni incalcolabili per il sistema allevatoriale. (Fonte CIA)