L’uccisione dei cinghiali nella tarda serata di venerdì accende la polemica politica e avvia lo scaricabarile tra Comune di Roma e Regione Lazio. A puntare il dito contro il Campidoglio è la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. Il Campidoglio invece accusa la Regione che dal canto suo rispedisce le accuse al mittente, dettagliando i fatti di ieri sera. Una famiglia di cinghiali giovedì, in cerca di cibo e attirata dalla presenza di rifiuti, ha trovato riparo all’interno di uno dei giardini di Roma nord “Mario Moderni’, dove sono stati rinchiusi, a pochi passi da San Pietro. Gli attivisti delle associazioni animaliste hanno raggiunto l’area portando agli animali anche del cibo.
Nella serata di venerdì, la situazione è precipitata con la protesta degli animalisti e l’arrivo degli uomini della polizia di stato (per l’ordine pubblico) a supporto degli agenti della polizia locale già presenti sul posto per disciplinare la viabilità. Intorno alle 22.30 gli animali sono stati portati via. “Ho sempre saputo che quella dei Cinque stelle animalisti era una leggenda. Avevo dato la disponibilità ad accogliere i sette cinghiali chiusi nel parco per salvarli. Loro li hanno uccisi. E il dirigente del Comune di Roma che ha dato l’ordine mi ha anche insultato con epiteti sessisti irriferibili” ha detto Michela Vittoria Brambilla di Leidaa precisando che avvierà due iniziative: “Un esposto per uccisione di animali e una querela per diffamazione”.
Il Comune, dal canto suo, accusa la Regione: “La Regione ordina l’uccisione di 6 cinghiali, la Brambilla sbraita comodamente dal divano di casa sua e noi, gli unici ad averci messo la faccia e ad aver sempre palesato contrarietà all’uccisione di questi animali, saremmo i carnefici?” ha tuonato dalle pagine social Daniele Diaco, presidente della commissione ambiente del Comune di Roma che ha raccontato della sua presenza al giardino di via della Cava Aurelia per scongiurare la morte degli animali. “I cinghiali sono stati teleanestetizzati. La decisione è stata presa dal Tavolo Tecnico composto da Asl, Regione Lazio, Roma Natura e nel quale Roma Capitale ha solo il compito di convocazione, coordinamento e supporto logistico negli interventi” ha spiegato l’assessora Laura Fiorini. “Voglio chiarire che la scelta privilegiata è la cattura con apposite gabbie ma poiché Regione Lazio e Roma Natura non le hanno predisposte, il tavolo tecnico ha ritenuto che, essendo impossibile ricorrere alla prima modalità, fosse necessario procedere con la teleanestesia”.
Infine: “Prendiamo atto del fatto che il protocollo sui cinghiali, da noi sottoscritto insieme alla Regione, non è stato attuato dall’Ente competente, Regione Lazio. Ne trarremo le conseguenze poiché l’irresponsabilità dei comportamenti non può ricadere su chi li subisce ma su chi ne è artefice”. A seguito di quanto accaduto ieri sera nel parco Mario Moderni a Roma, dove sono stati uccisi dei cinghiali, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha chiesto agli uffici la costituzione immediata di una commissione d’inchiesta amministrativa per fare luce sui fatti e valutare eventuali profili di responsabilita’, rendono noto dal Campidoglio. A rispedire le accuse al Comune Enrica Onorati, assessora alle politiche agricole della Regione Lazio: La decisione della telenarcosi e della eutanasia, previste dalla legge nazionale a salvaguardia della tutela e incolumità pubblica che spetta al Sindaco della città è stata assunta all’unanimità al tavolo tecnico – ha commentato – Decisione comunicata dal direttore del Comune di Roma, Marcello Visca, nella nota del 16 ottobre in cui si dà mandato alla polizia locale di Roma Capitale di predisporre gli atti amministrativi e all’Ufficio Operativo della Direzione Mercati all’Ingrosso di predisporre il mezzo idoneo al trasporto”.
Onorati, facendo riferimento a una telefonata intercorsa tra Brambilla, Diaco e lei ha puntualizzato: “Abbiamo manifestato la nostra disponibilità a dare in comodato d’uso le gabbie dei Parchi del Lazio al Comune di Roma per permettere il prelievo degli animali, cosa che comportava un lasso di tempo necessario alla messa a disposizione, poiché le gabbie di RomaNatura erano impegnate nel contenimento della fauna selvatica nella riserva naturale, come previsto dalla legge. La telefonata si è conclusa con l’impegno di Diaco di avvertire Visca per predisporre il tutto. Abbiamo appreso dagli organi di stampa, sia io che l’onorevole Brambilla, dell’avvenuta operazione al giardino” (Roma Today).