Insolito tentativo di ‘salvataggio’ da parte dei vigili del fuoco questa mattina alle 7,30. Un cinghiale nuotava nelle acque della Darsena a Milano indisturbato, fino a quando alcuni passanti lo hanno notato e hanno dato l’allarme. Sul posto sono prontamente intervenute le squadre speciali dei vigili del fuoco, con sommozzatori e gli esperti del nucleo Speleo Alpinistico Fluviale. Il recupero dell’animale, visibilmente spaventato, s’è reso particolarmente difficile a causa, hanno spiegato i vigili del fuoco, delle sue “ottime capacità natatorie”.
A fine mattina le ricerche non avevano ancora dato risultati: il cinghiale si è nascosto in uno dei canali che sono collegati alla Darsena, rendendo il recupero difficoltoso. “Saremo costretti a calarci nei tombini, con un’azione congiunta dei nostri agenti del nucleo ittico venatorio, di Metropolitana Milanese e dei vigili del fuoco”, spiegano dalla Città Metropolitana di Milano. Nel tardo pomeriggio il direttore della Protezione Civile di Milano, Cristiano Cozzi, ha spiegato che dopo diverse ore il cinghiale era stato nuovamente visto nelle acque, confermando che sono state trovate delle “tracce” dell’animale durante la perlustrazione dei sommozzatori che si sono calati, attraverso le botole dei tombini, nelle acque che scorrono sotto la città. Il veterinario ha preparato la puntura con l’anestetico che sarà iniettato con un fucile da un uomo della Polizia Provinciale.
A breve saranno aperte le grate che sono state posizionate lungo il tratto in cui dovrebbe trovarsi l’animale selvatico, che, a quel punto, dovrebbe uscire allo scoperto. Il cinghiale caduto nel canale e poi trascinato in Darsena dalla corrente. Ma com’è arrivato l’animale selvatico in Darsena? “L’ipotesi più plausibile è che sia caduto accidentalmente nelle acque del Naviglio all’altezza del Parco Agricolo Sud o del Parco del Ticino – raccontano dai Carabinieri Forestali di Milano -, non avrà trovato un punto di risalita lungo il percorso, a causa delle sponde alte, e per questo motivo sarà arrivato a nuoto fino alla Darsena”. Del resto, la presenza sempre più massiccia dei cinghiali nei centri urbani è un tema caldo in Italia. E a Milano non è la prima volta che alcuni esemplari vengano recuperati dal Naviglio Grande, ma il paragone con Roma – dove gli animali selvatici sono ormai di casa – secondo gli esperti è inappropriato e prematuro.
“Parliamo di eventi rari e isolati nel capoluogo lombardo, quindi non si può parlare di emergenza – spiegano dalla sezione locale del Corpo Forestale dei Carabinieri – Che ci sia una fortissima espansione del cinghiale in Italia è un dato di fatto, così come è certo che si tratti di un animale che si adatta facilmente ai nuovi habitat”. “E le aree urbane sono di loro interesse, perché si riducono di gran lunga i rischi di predazione” aggiungono. “Non c’è da preoccuparsi però di un’invasione cinghiali a Milano – confermano dalla Città Metropolitana di Milano -.
Gli ungulati arrivano per sbaglio nel perimetro cittadino seguendo i canali d’acqua dentro i quali cadono o attraverso i pochi corridoi verdi”. Appena verrà recuperato, come tutti gli animali selvatici, il cinghiale verrà ricoverato nelle strutture veterinarie e controllato dai professionisti della Città Metropolitana per le eventuali cure del caso e, se sarà possibile, in un secondo momento verrà liberato in natura. “Sarà stremato per il lungo viaggio”, concludono i Carabinieri Forestali (La Repubblica).