Il CICB (Club Internazionale Cacciatori di Beccaccini) ha presentato il proprio rapporto relativo alla stagione venatoria 2015-2016. Come riportato dall’ANUUMigratoristi, l’iniziativa è partita dieci anni fa e riguarda 24 dipartimenti della Francia con il coinvolgimento diretto dei cacciatori e di coloro che sono specializzati nella lettura delle piume (sia le ali che la coda). Tutto è cominciato prendendo spunto dall’idea del veterinario Michael Devort, quando si è deciso di studiare beccaccini e frullini.
Oggi il progetto è guidato da Yves Fernand, responsabile dell’avifauna migratrice dell’ONCFS (Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage) insieme alla FNC (Fédération Nationale des Chasseurs) e allo stesso CICB. Dalla primavera del 2017 saranno applicati equipaggiamenti inglesi e americani per ottenere nuovi dati sul comportamento e le abitudini di queste specie.
La ricerca diventerà ancora più complessa e approfondita, ma non mancherà l’inanellamento tradizionale. La stagione 2015-2016 del beccaccino e del frullino si è caratterizzata per l’inverno decisamente “dolce” e con l’unica differenza tra Nord e Sud della Francia. Il meteo ha fatto la differenza, anche se non c’è stato nulla di catastrofico. In estrema sintesi, la scorsa stagione è rimasta tutto sommato nella media.