Chi ha curato lo studio
È stato presentato a Roma lo scorso mese, in occasione del Consiglio del CIC, il Progetto Camoscio Appenninico. Lo studio è stato curato dalla Delegazione italiana ed è stato illustrato al Presidente internazionale dr Philipp Harner, al Direttore Generale Sebastian Winkler, ai Capi Delegazione e ai Membri di Stato ed ha riscosso grande interesse e consensi.
Specie prioritaria
Il camoscio appenninico è una delle entità faunistiche italiane più localizzate, inserita come specie prioritaria negli allegati II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE e in altre normative comunitarie; il suo valore è tale da essere stato iscritto come sottospecie a rischio di estinzione nella lista rossa dei mammiferi stilata dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura – IUCN-1996) e di particolare tutela da parte della legislazione italiana. Lo studio ha previsto la valutazione dei trofei di questa specie nell’ambito di due misurazioni ufficiali, avvenute nel 2010 e nel 2018 a Pescasseroli presso le Collezioni Naturalistiche del Parco Naturale d’Abruzzo, Lazio e Molise, a dimostrazione che il mondo venatorio e quello ambientale possono lavorare in armonia per produrre un risultato che non può essere raggiunto individualmente.
Proposta italiana
Alla luce della ricerca, la proposta italiana di assegnare per la prima volta un punteggio CIC specifico alla specie è stata accolta, durante l’International Trophy Evaluation Board (ITEB), tenutosi nel 2018 a Bassano del Grappa (fonte: CIC).