Fori lungo gli argini
“Servono maggiori risorse, e non finanziamenti una tantum, per eradicare le nutrie dal nostro territorio”. Cia-Agricoltori Italiani Veneto sostiene l’iniziativa annunciata dall’amministrazione regionale, ovvero l’eliminazione totale dei castorini dalle aree di pianura: oltre a devastare decine di ettari di appezzamenti agricoli, soprattutto quelli vocati a mais (con perdite fino ad un 30% del raccolto), praticano dei fori lungo gli argini nei quali ricavano le loro tane. “Alla prima pioggia abbondante viene giù tutto -precisa il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini-. Chiaro che dopo si verificano gli allagamenti. Prima della salvaguardia della flora e della fauna, un concetto peraltro ormai passato, occorre mettere in sicurezza le arginature. Pure per salvare vite umane da potenziali esondazioni di fiumi e canali”. Cia Veneto, inoltre, ricorda che esiste un piano regionale di eradicazione delle nutrie.
Nessun risultato ottenuto
“Tuttavia -precisa lo stesso Passarini- fino ad ora non ha portato i risultati sperati poiché non sono stati messi in campo adeguati contributi. Solo, appunto, delle contromisure che assomigliano più a dei palliativi. Oggi, come sostiene la Regione, non possiamo più attendere”.
Modifica della legge
In ogni caso, da anni Cia Veneto porta avanti con forza la battaglia per addivenire alla modifica della legge 157 del 1992, “Norme per la protezione della fauna selvatica”: nell’attuale contesto serve andare al di là del principio della protezione per giungere a quello di una corretta gestione della stessa. “Continueremo a tenere alta l’attenzione sulla tematica -conclude il presidente-. Le nutrie, insieme ai cinghiali, devastano i raccolti, con pesantissime ricadute in termini di redditività per gli imprenditori agricoli. E mettono a repentaglio il già delicato sistema idrogeologico della pianura” (fonte: CIA).