La legge nata per definire i compiti della Polizia provinciale dopo il passaggio delle competenze alle Regioni, ha consentito di mettere a sistema gli interventi per il contenimento degli ungulati. In questo modo anche gli agricoltori, con una procedura informatizzata che passa da Artea possono chiedere con facilità l’intervento durante tutto l’anno. La Regione poi autorizza le operazioni, demandandone il coordinamento e la realizzazione alle Polizie Provinciali. Dopo questi passaggi, l’agricoltore che si accorge della presenza di ungulati nei suoi terreni, contatta gli organi di vigilanza, con la certezza di avere un intervento entro un termine di 36 ore.
Secondo Cia Toscana anche i sindaci devono essere consapevoli dei reali pericoli della presenza di ungulati nelle aree periurbane -ormai sempre con più frequenza-, e devono fare la propria parte e come nelle loro possibilità, richiedere alla Regione l’attivazione di interventi di contenimento, indicando l’area problematica. Dopo le modifiche delle norme e le risorse che sono state assegnate, ora servono i fatti -precisa Cia Toscana-. Come già ricordato nei giorni scorsi, serve con urgenza un’attività di contenimento del numero di ungulati che deve essere messa in atto, attraverso la ripresa delle attività di controllo, coordinate dalla polizia provinciale, e prevedere anche gli abbattimenti programmati e la caccia di selezione.