Un commissario straordinario nazionale per gestire l’emergenza fauna selvatica aggravata dal caso di peste suina riscontrato in un cinghiale morto a Ovada (Alessandria). E’ la richiesta della Cia Piemonte. ”Oltre ai gravi danni alle colture – dice il presidente Gabriele Carenini -, oggi abbiamo a che fare con un ulteriore elemento di preoccupazione. E’ assolutamente necessario verificare immediatamente se si tratti di un caso isolato e che le autorità pubbliche svolgano gli adeguati controlli”.
L’area a rischio infezione, ancora da delimitare con precisione, riguarda un’ottanta di Comuni tra Piemonte e Liguria, è in arrivo un’ordinanza del ministero della Salute. Cia Piemonte chiede ”controlli sanitari mirati sulla fauna selvatica, azioni incisive sul contenimento, blocco del commercio della carne di cinghiale priva di tracciabilità sono i primi interventi da mettere in campo immediatamente. Serve, però, anche chiarire – sottolinea Carenini – che la peste suina africana non si trasmette all’uomo e che la filiera della carne dei nostri allevamenti ha un elevatissimo grado di sicurezza dovuto ai controlli e ai sistemi di tracciabilità in vigore.
Ma si deve risolvere una volta per tutte il grave problema della diffusione da tempo fuori controllo della fauna selvatica. Non si tratta solo di cinghiali, ma anche di caprioli, daini, lupi. L’emergenza è di carattere nazionale, serve un commissario straordinario, servono strumenti straordinari, se necessario anche legislativi, adeguati ad affrontare la situazione”.