Il contratto dei nove selecontrollori era scaduto a novembre, rischiavamo un periodo di fermo troppo lungo. Auspichiamo che il prossimo step sia l’assunzione a tempo indeterminato degli addetti, in modo da dare maggiore garanzia e solidità al programma di contenimento stesso. Serve predisporre un’attività sistematica, non a spot, per mettere in sicurezza tanto le coltivazioni dei nostri imprenditori agricoli, che i cittadini. Il lavoro di un anno degli agricoltori può essere vanificato in una sola notte: dove passano, i cinghiali distruggono ogni cosa, non guardano in faccia a nessuno.
Ci siamo sempre detti che uno degli obiettivi dichiarati del Parco dev’essere il contenimento degli ungulati. Siamo chiamati a mettere i selecontrollori nelle condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro, senza ulteriori stop&go». Il fatto che i nove operatori siano stati riassunti nel periodo invernale rappresenta un valore aggiunto: «Cade proprio quando è possibile catturare numerose femmine gravide, oltre che cinghiali giovani. Azioni molto utili, queste, al fine di contenere la popolazione degli ungulati nei mesi successivi. Siamo molto fiduciosi in tal senso: con la Regione, il Parco Colli e Veneto Agricoltura abbiamo avviato un dialogo molto proficuo sulla tematica».