“I migliori auguri di buon lavoro al neoministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli che ha già dimostrato capacità ed impegno nelle battaglia a difesa del vero Made in Italy agroalimentare”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare Teresa Bellanova per l’importante lavoro fatto insieme. Siamo fiduciosi che l’intero nuovo Esecutivo guidato dal premier Mario Draghi – sottolinea Prandini – saprà valorizzare l’agroalimentare nazionale che è diventato nell’emergenza Covid la prima ricchezza del Paese con un valore che supera i 538 miliardi e garantisce dai campi agli scaffali 3,6 milioni di posti di lavoro ma è anche leader in Europa grazie ad una agricoltura da primato per qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale.
“Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per il Recovery Plan” conclude Prandini nel sottolineare che “occorre ripartire investendo sui punti di forza del Paese e l’agroalimentare è stato l’unico settore cresciuto all’estero nel 2020 facendo registrare il record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo, nonostante le difficoltà della pandemia Covid.
Auguri di buon lavoro al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e alla squadra del Governo presieduto da Mario Draghi, con l’obiettivo strategico di ‘’riprogettare il futuro dell’Italia” insieme a tutte le forze sociali. E’ questo il messaggio di Cia-Agricoltori Italiani, all’indomani della formazione del nuovo esecutivo, da cui si attendono le soluzioni politiche che permettano di superare la crisi determinata dal Covid-19, ponendo le basi per il rilancio economico del Paese. Secondo Cia, con il passaggio dallo Sviluppo economico al dicastero agricolo, il ministro Patuanelli potrà mettere, con grande efficacia, la sua esperienza al servizio del comparto, grazie all’impegno profuso nel credito d’imposta “Transizione 4.0” in agricoltura, inserito nell’ambito del “Piano Industria 4.0”. La Cia sottolinea, inoltre, come sia importante il protagonismo attivo del mondo agricolo nella fase di riscrittura del Recovery plan. “Chiediamo al ministro -afferma il presidente Cia, Dino Scanavino- un rafforzamento dell’apparato produttivo del Paese, che ricrei un ciclo economico virtuoso. Con particolare attenzione alle aree rurali interne, dove 11 milioni di cittadini italiani soffrono la scarsa dotazione di servizi sociali e reti infrastrutturali, fondamentali per il trasporto delle merci di qualità del nostro Made in Italy agroalimentare.
La costruzione di qualsiasi riprogettazione futura non potrà, infatti, prescindere da politiche che promuovano l’implementazione dei servizi fondamentali alla crescita economica in questi territori”. “Occorrerà quindi un Recovery plan –prosegue Scanavino- che, invece di sussidi a pioggia, preveda robusti investimenti, sia nella digitalizzazione che nei servizi infrastrutturali. Abbiamo davanti il futuro dell’Italia e occorre programmare nuove strategie per mettere in atto la transizione Green, che ci viene richiesta dall’Europa. Sarà, dunque, essenziale il contributo degli agricoltori italiani, vere sentinelle del nostro territorio e prime vittime degli effetti dei cambiamenti climatici recenti. Siamo disponibili -conclude Scanavino- a continuare il dialogo costruttivo con le istituzioni per progettare insieme questo indispensabile piano strategico, lanciato con convinzione da Cia già prima della crisi pandemica’’.