Una situazione che si ripete
“Da anni ormai portiamo nelle sedi opportune la questione della fauna selvatica nelle montagne bellunesi. A seguito dei recenti fatti di cronaca, ci auguriamo che gli enti competenti, su tutti la Regione Veneto e la Provincia di Belluno, mettano in atto delle specifiche contromisure finalizzate al controllo di animali quali il lupo, il cervo, il cinghiale, l’orso e i corvidi”. L’appello viene lanciato da Cia-Agricoltori Italiani Belluno alla vigilia di Caccia, Pesca e Natura, in programma questo fine settimana a Longarone Fiere. “Se fino a qualche tempo fa la fauna selvatica si rendeva responsabile, e in realtà lo è tuttora, di ingenti danni alle colture e di attacchi ai capi di bestiame -analizza il presidente di Cia Belluno, Rio Levis- oggi il problema riguarda pure la sicurezza delle persone”. Probabilmente, aggiunge, “fino a questo momento le autorità hanno sottovalutato la problematica. Per quanto riguarda la gestione degli animali selvatici, il compito del monitoraggio degli stessi non dev’essere assegnato solamente alle guardie provinciali, che sono in numero esiguo rispetto alle necessità”.
Operazioni di controllo
Pure agli agricoltori, previi specifici corsi, “dovrebbe essere concessa la possibilità di portare avanti le diverse operazioni di controllo”. Non solo. Secondo Cia Belluno è inoltre strategico procedere con un’“educazione” di questi animali; ad esempio, utilizzando pallottole in gomma, esche e trappole. In ogni caso, aggiunge il presidente, “sosteniamo con forza la modifica della legge 157 del 1992 denominata Norme per la protezione della fauna selvatica, dato che ormai è molto datata”.
Una corretta gestione
“Nell’attuale contesto -prosegue- serve andare al di là del principio della protezione per giungere a quello di una corretta gestione nei nostri territori. Pare ci sia un’apertura da parte del Governo; continueremo a tenere alta l’attenzione sulla tematica. È giunto il momento -conclude Levis- che le Istituzioni si mettano davvero in ascolto delle istanze delle organizzazioni agricole in merito ad un argomento annoso e delicato al tempo stesso”. (Fonte CIA)