Chiusura prima del previsto
Chiusura anticipata della caccia ai tordidi, alla beccaccia e a tutti gli uccelli acquatici. Per i cacciatori dell’Emilia-Romagna è giunta in queste ore la notizia più temuta; la giunta Bonaccini sarebbe pronta a modificare lunedì mattina il calendario venatorio 2022/2023 nella parte relativa alla chiusura anticipata della caccia alle specie migratrici, recependo di fatto i contenuti della sentenza del Consiglio di Stato del 21 ottobre scorso.
Le parole di Pompignoli
A ripercorrere la triste vicenda è il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli: “a ottobre numerose associazioni animaliste ed ambientaliste hanno presentato ricorso al Tar contro il calendario venatorio dell’Emilia Romagna, contestando la chiusura della caccia ai turdidi e alla beccaccia fissata dalla Regione al 19 gennaio e quella a tutti gli uccelli acquatici al 20 gennaio, rifacendosi al parere non vincolante di Ispra e al suggerimento di chiusura anticipata al 31 dicembre di queste specie. In primo grado, il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva dando ragione alle associazioni venatorie e alla Regione. Ma l’accanimento delle associazioni animaliste non si è esaurito; le stesse hanno impugnato la sospensiva davanti al Consiglio di Stato il quale, con ordinanza del 21 ottobre 2022, ha dato loro ragione, anticipando la chiusura del prelievo alla beccaccia, ai turdidi e a tutti gli uccelli acquatici.”
Un mese in meno di prelievo
“Questo significa che per i nostri cacciatori viene meno quasi un mese di prelievo di queste specie e che a prevalere, ancora una volta, è stato il cieco e strumentale odio delle associazioni animaliste e ambientaliste verso persone che non soltanto esercitano un’attività prevista per legge ma che agiscono in difesa dell’equilibrio del nostro ecosistema rurale.” “Arrivati a questo punto” – aggiunge Pompignoli – “il timore è che la Regione modifichi il calendario in virtù di quanto disposto dal Consiglio di Stato, sebbene l’udienza di merito sollecitata da quest’ultimo al Tar non sia ancora stata fissata e che il termine ultimo sia la fine di dicembre. Chiedo quindi all’Assessore Mammi di aspettare, di far valere le ragioni dei cacciatori sollecitando la propria avvocatura. In Toscana, sulla stessa vicenda, la giustizia amministrativa si è sempre espressa a favore del mondo venatorio, rigettando le istanze delle associazioni animaliste e le loro ingiustificabili avversioni. C’è ancora tempo per sperare che lo stesso giudizio prevalga anche nella nostra Regione.”