Ecco cosa si può leggere nella nota di Spinelli: “Imporre la chiusura anticipata anche a chi non ha usufruito della pre-apertura del 1° settembre mi sembra una scelta veramente grave che va a ledere anche i diritti di quei cacciatori che hanno regolarmente pagato le varie tasse per poi vedersi cancellati quindici giorni di attività. Ricordiamo che nelle zone protette come il Padule non solo i cacciatori non hanno goduto della giornata di pre-apertura ma anzi, nel rispetto delle leggi nazionali, fino al 1° di ottobre non hanno potuto cacciare nessuna specie ad eccezione del germano reale.
Non si capisce quindi per quale motivo, per ridurre il periodo di caccia a chi ha usufruito della pre-apertura, peraltro scelta molto discutibile (si tolgono 15 giorni di caccia a chi ha usufruito effettivamente soltanto di un giorno), si colpisca indistintamente tutti i cacciatori. Mi rivolgo anche ai sindaci dei comuni rivieraschi del Padule, facenti parte della Consulta, affinché appoggino la mia presa di posizione per tutelare le nostre tradizioni locali perché se si continua su questa strada si arriverà metter fine a antiche arti come la caccia e la pesca in un luogo nel quale da sempre sono state esercitate, tradizioni citate perfino dal poeta Renato Fucini nel racconto Il Matto delle Giuncaie”.