Anche quest’anno il mio amico Vittorio mi ha invitato per l’apertura alle anatre nella sua tenuta del Suffolk. Come sempre l’ospitalità è pari al livello della caccia, dopo due mattine dedicate agli acquatici, con un carniere caratterizzato da germani, alzavole, canapiglie, fischioni, oche selvatiche e oche canadesi, uno degli ospiti chiede la possibilità di tentare una posta serale al muntjac, specie presente in discreto numero nell’azienda. Si tratta di un cervo cinese, di piccole dimensioni, i maschi arrivano a circa 15 kg, caratterizzato dalla presenza di piccoli palchi e da canini sviluppati. Questi cervi di origine cinese furono immessi in Inghilterra dal Duca di Bedford, nel parco dell’Abbazia di Woburn in Bedfordshire circa a metà del 1.800. Altri sono fuggiti dallo zoo di Whipsnade e da qui hanno colonizzato tutto il sud dell’Inghilterra. Attualmente la popolazione continua a crescere e, onde limitarne il numero, ne è stata permessa la caccia tutto l’anno. Gianandrea, l’amico interessato a questa caccia, mi chiede di accompagnarlo, io conosco bene la zona e negli anni ne ho già prelevati diversi, fra cui anche uno risultato essere “medaglia d’oro”. Il pomeriggio è nuvoloso e caratterizzato da brevi ma intensi temporali, dopo un veloce consulto con il nostro Ospite, decidiamo la zona di caccia. Si tratta di un area con tre piccoli ma lunghi laghi e due corpi di bosco separati, il tutto confinante con la ferrovia locale che fa a sua volta da confine con le Marsch, una zona di prati alluvionali e semi paludosa. Giunti in zona, visto il tempo, e ormai esperto di questa zona di caccia, attraversiamo con il Land Rover un grande campo fra i due boschi e i laghi, dove incontriamo un centinaio fra fagiani e pernici al pascolo, oltre agli immancabili colombacci, per arrivare fino alla ferrovia e, costeggiandola, recarci in un campo quasi quadrato lungo la linea ferroviaria stessa. Parcheggiamo il Land Rover sotto un grande albero, dove una volta c’era un’altana, e aspettiamo fiduciosi.
Dopo circa un’ora, compare un muntjac dal bosco sulla nostra sinistra, tempo di renderci conto che si tratta di un maschio, mi sembra anche con un buon trofeo, che sempre semicoperto dalla vegetazione, scompare fra gli alberi e rientra nel bosco. Abbiamo una carabina in cal. 222 Rem. E, giustamente, Gianandrea non se l’è sentita di tirare con arbusti e rami che coprivano parzialmente le zone vitali dell’animale, l rischio di un ferimento era troppo alto. Passano ancora 30/40 minuti, con un via vai di fagiani impressionante, quando in fondo al campo, lungo la ferrovia, a circa 140 metri, osservo una sagoma rossiccia. Prendiamo subito i binocoli e, come prima impressione, la valuto una femmina di muntjac, però non sono convinto, le orecchie sono troppo arrotondate, siamo a pochi passi dalle Marsch, quando si scopre e riesco a osservarlo distintamente mi rendo conto che si tratta di un Chinese Whater Deer e, osservandolo meglio, noto il candore dei lunghi denti da vampiro, è un maschio e anche con un trofeo decisamente bello, così io non ne ho mai visti.
Anche la storia dei Cervi d’Acqua Cinesi è molto simile a quella dei loro stretti parenti muntjac, provengono anch’essi dall’Abbaziia di Woburn e da essa dopo varie traversie si sono allargati anche in Cambrigeshire, North Essex, Norfolk e, come nel nostro caso, Suffolk, abitando le zone alluvionali, i canali e comunque dove c’è abbondanza d’acqua. Il piccolo cervo compare e scompare continuamente fra l’erba alta e i cespugli che costeggiano la massicciata del treno, Gianandrea aspetta il momento opportuno, i minuti passano che sembrano ore, poi finalmente si ferma quasi di traverso in una zona con l’erba più bassa, prende bene la mira e esplode il sordo colpo, qui si usa il silenziatore, il cervo scarta sulla destra, poi parte sulla sinistra, verso il centro del campo e, dopo 50 metri scompare fra l’erba.
Gianandrea ha paura di averlo sbagliato, mentre a me sembra di aver sentito il classico “tonf” del colpo di ritorno, aspettiamo qualche minuto e ci dirigiamo nel punto dove lo abbiamo perso di vista. Giunti sul luogo, dopo una breve perlustrazione, lo troviamo morto fra l’erba, avevo ben valutato, si tratta di uno splendido trofeo, un Vampiro con circa 6/7 cm di denti sporgenti dalla mascella, leggermente arcuati e diretti verso il basso. Siamo usciti per un Muntjac e torniamo con un ben più difficile e raro trofeo di Chinese Whater Deer, la caccia in Inghilterra è sempre piena di sorprese, spesso particolarmente piacevoli.
Il Chinese Whater Deer, è lungo circa 100 cm, alto alla spalla 50 cm con una piccola coda di 5 cm, la groppa è situata più in alto rispetto al garrese, a causa delle potenti zampe posteriori visibilmente più lunghe di quelle anteriori. L’andatura in corsa è a salti, simile a quella dei conigli. È l’unico rappresentante della famiglia dei Cervidi ad essere dotato di ghiandole odorifere inguinali. Le orecchie sono molto corte e arrotondate. Entrambi i sessi sono privi di corna, anche in età adulta, ma i canini superiori sporgono dal muso, soprattutto nei maschi, come delle vere e proprie zanne La pelliccia è di colore biondo-bruno, con sparute macchie più scure, talvolta addirittura nere. Di un uniforme color avorio nella zona ventrale.