Le maggiori pressioni sono state esercitate dalle località della costa, senza dimenticare le aree naturali. Non mancano comunque le richieste da parte dei privati cittadini, esasperati dalla presenza dei branchi in questa zona dell’Abruzzo. I danni più pesanti, se si fa eccezione per gli incidenti avvenuti lungo le strade, sono quelli subiti dal settore agricolo.
Oltre la metà dei cinghiali abbattuti (500 per la precisione) si riferisce alle richieste degli imprenditori agricoli, abituati a rovinare raccolti e a distruggere paesaggi. Il piano di controllo 2017 è terminato da poco, lo scorso 31 dicembre: oltre a questi 920 selvatici, occorre aggiungere i 3500 esemplari abbattuti dagli Ambiti Territoriali di Caccia (Vastese e Chietino-Lancianese) nel corso del prelievo selettivo.