L’associazione Caccia Pesca Ambiente e il movimento “Armieri Sardegna” hanno deciso di rivolgersi direttamente all’ISPRA dopo il recente divieto imposto al prelievo della lepre e della pernice sarda. All’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale è stato intimato il riconoscimento dei danni provocato da questo blocco che ha sicuramente danneggiato i cacciatori sardi. In Consiglio Regionale c’è stato proprio un intervento su questo argomento, con il capogruppo dell’UDC, Gianluigi Rubiu, che ha preteso ugualmente il risarcimento per il mondo venatorio.
Secondo Rubiu la sospensione della caccia alle due specie è stata imposta dopo la partenza ufficiale del calendario venatorio relativo alla stagione 2017-2018. Il danno viene definito incalcolabile per il settore, inoltre l’indennizzo dovrebbe essere riservato anche al comparto armiero, visto che non ha beneficiato delle proprie risorse a causa della mancata caccia. Le accuse alla Regione Sardegna per questa scelta controversa, dunque, continuano.
L’ente locale è stato preso di mira per la discriminazione evidente ai danni dei cacciatori e la decisione ingiusta, visto che la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale non è stata impugnata di fronte al Consiglio di Stato. Ora è giunto il momento delle contromisure, tenuto conto del fatto che il no alla caccia non è stato suffragato da un monitoraggio aggiornato sulla popolazione di lepri e pernici nell’isola.