Varese, cervi assaltano gli orti, mangiano verdura e frutta
C’erano una volta i cinghiali, ma adesso ci sono anche i cervi e, a quanto pare, sono altrettanto famelici. Tanto che per placare i vuoti di stomaco, i voluminosi ungulati si mangiano praticamente tutto quello che trovano, prendendosi inconsapevolmente la licenza di attingere dagli orticelli coltivati con tanto amore dalla gente che abita dalla Prima Cappella a salire.
«Non è che mangiano proprio tutto, i gambi e le radici li lasciano», racconta Massimo Realini, consigliere comunale che abita proprio nella zona colpita dalle razzie dei cervi. Lui stesso ne è stato testimone oculare. «Hanno rosicchiato tutte le zucche e hanno fatto completamente sparire l’insalata – racconta – Si mangiano anche le foglie e tutto quello che c’è attaccato ai rami bassi degli alberi da frutto, i fichi e le prugne di sicuro».
I vicini di casa si sono accorti che il passaggio nei loro orti si stava ripetendo, probabilmente il cervo incriminato è passato per tre notti di fila. Alla quarta i rumori sospetti provenienti dal giardino hanno fatto svegliare anche il consigliere, che affacciandosi ha colto in flagrante il “malfattore”. «L’ho segnalato in Provincia, gli ungulati si spingono fin qui o per fame o per chissà quale motivo. Mi rendo conto che sembra un problema da poco ma non è tanto una questione economica: sono cose che mandano all’aria il lavoro di mesi e che non può neanche essere recuperato perché sono coltivazioni stagionali».
In Provincia intanto la segnalazione è stata recepita, anche se non è la prima volta che il problema giunge alle orecchie dell’assessore Bruno Specchiarelli. Proprio stasera incontrerà il presidente del parco Campo dei Fiori, Giuseppe Barra, per parlare del sovraffollamento di cinghiali con annessi danneggiamenti alle colture e potrà iniziare a fare qualche valutazione anche sulla presenza dei cervi.
«Sappiamo che di sicuro sono in forte aumento i caprioli – spiega Specchiarelli – e il numero eccessivo di cinghiali è un dato che conosciamo da tempo, per questo abbiamo già il piano di abbattimento. E’ vero che i cervi sono leggermente aumentati, ma il problema è che adesso non si può intervenire. L’attività di prelievo parte in agosto e continua fino a settembre, fino a quel momento possiamo abbattere solo se si presenta una situazione di particolare pericolo».
Il presidente del parco intanto prospetta le soluzioni ipotizzabili per migliorare la convivenza tra umani e ungulati, che a dire il vero non sono molte. «Abbiamo colto anche noi queste criticità – spiega Giuseppe Barra – e abbiamo aperto un tavolo di confronto con l’assessorato e con l’università dell’Insubria. Questa settimana ci incontreremo per capire di che numeri si tratta e come intervenire per ridurre il disagio.
Non si esclude il prelievo di alcuni capi se ce ne fosse bisogno, ma si possono valutare soluzioni alternative come il filo elettrificato a protezione delle coltivazioni». Insomma, le soluzioni sono allo studio.
fonte: www.laprovinciadivarese.it