Il programma enogastronomico è caratterizzato dai salumi a base di cinghiale, le celebri pappardelle, la polenta, i tortelli al sugo di cinghiale, senza dimenticare le penne ai funghi che sono cucinate nel rispetto di una ricetta segreta. Anche i secondi sono di tutto rispetto, come ad esempio il cinghiale in salmì e le bistecche di cinghiale. Una delle novità principali del menù, poi, è senza dubbio il capriolo al forno con contorno di patate. Un piccolo cenno lo meritano ovviamente gli spiedini misti e i vini che accompagneranno le consumazioni, vale a dire il Chianti DOCG, Vernaccia di San Gimignano, vino rosso in barrique, e Toscano Rosso e Bianco, insomma alcune tra le migliori uve della regione.
Certaldo è famosa per aver dato i natali a Giovanni Boccaccio, inoltre gli appassionati di visite turistiche troveranno pane per i loro denti: si può ammirare uno splendido paesaggio dell’intera provincia di Firenze e le brevi passeggiate permetteranno di raggiungere il borgo storico, meglio conosciuto come “Castello”. Non va trascurato il fatto che i cinghiali rappresentano il principale argomento di discussione venatoria in tutta la Toscana negli ultimi mesi. In particolare, gli scambi di opinioni riguardano la legge introdotta dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi.
Quest’ultimo l’ha proposta dopo aver conteggiato circa 500mila cinghiali in tutta la Toscana, responsabili di difficoltà e danni al settore agricolo e alla sicurezza delle persone. La normativa è stata dunque revisionata in modo generale, distinguendo tra aree vocate e aree non vocate per quel che concerne l’abbattimento. I nove giorni totali in calendario della ventiseiesima Sagra del Cinghiale di Certaldo sarà però soltanto l’occasione per rinnovare un evento storico e che ha sempre riservato grandi soddisfazioni, l’obiettivo è quello di migliorare i numeri dell’ultima edizione.