La Brambilla di nuovo all’attacco dopo l’incidente
Un cercatore di funghi di 47 anni è stato ucciso per errore da un colpo di fucile esploso da un cacciatore. La vittima, sposato con due figli, ieri mattina, intono alle ore 8.00, si trovava nei boschi di San Fabiano e San Polo, nell’aretino. Il cacciatore, 41 anni, dovrà rispondere dell’accusa di omicidio colposo. Ad avvertire i carabinieri è stato lo stesso cacciatore. I militari hanno provveduto a sequestrare il fucile.
A seguito dell’incidente, il ministro Maria Vittoria Brambilla è partita subito all’assalto per la sua polemica anticaccia e contro i privilegi ‘anacronistici’ delle doppiette. “Non è possibile – dice – morire impallinati mentre si va la domenica a cercare funghi e solo per compiacere i cacciatori e chi lo sostiene, una minoranza della popolazione italiana, mantenendo in vita norme e privilegi assolutamente anacronistici”, poi aggiunge:”La caccia è crudele e pericolosa per l’incolumità pubblica. Oltre a costituire una grave ferita per l’ambiente”. Poi ancora nell’esprimere “Profondo Cordoglio” per l’accaduto, il ministro Michela Vittoria Brambilla, ai parenti del cercatore di funghi: «Ho denunciato, insieme con i parlamentari che hanno sottoscritto la proposta di legge sull’abrogazione dell’articolo 842 del codice civile e per disciplinare con norme più severe e stringenti l’esercizio dell’attività venatoria, una situazione che non può più perdurare».
L’associazione venatoria “Caccia Passione” condivide con il ministro Brambilla “profondo cordoglio e sincera vicinanza ai parenti della vittima”, ma disapprova fortemente la stramentalizzazione che il ministro ha fatto di tale incidente. Le vittime della montagna che sono decine ogni anno tra escursionisti, cercatori di funghi, scalatori, sembrano non suscitare altrettanto attenzione ed interesse così come invece gli incidenti venatori che vengono puntualmente strumentalizzatiin modo vergognoso ed offensivo.