100 anni fa nasceva ad Asiago Mario Rigoni Stern. Le sue opere, oltre alla sua figura di uomo e di soldato, ne hanno fatto uno dei personaggi della cultura del ‘900 non solo entro i confini del nostro Paese. Profondo conoscitore della natura e dei selvatici che la abitano, delle specie arboree e delle montagne, Rigoni Stern ha scritto pagine meravigliose per descrivere e per sottolineare lo stretto rapporto dell’uomo con tutto il creato, arrivando a cogliere il significato più autentico e profondo di questo legame. Non era un tipo espansivo, ma col suo sommesso eloquio trasmetteva la profondità del suo pensiero.
Serenità mista a grande sofferenza, che ancora gli causavano i ricordi dei momenti più duri della sua vita. In buona sostanza con questa motivazione, Federazione Italiana della Caccia gli attribuì nel 1992 la sua più alta onorificenza, quella di “Cacciatore Gentiluomo”. Mario Rigoni Stern infatti era anche un attento e sensibile cacciatore e a questa passione ha dedicato brani di grande profondità e forza. A lui e al suo insegnamento – morale, civile, etico – va il nostro ricordo in questa ricorrenza. Ai contemporanei l’invito a riprendere, o a chi non lo avesse mai fatto a leggere, le sue opere e a riflettere sull’attualità dei suoi scritti e sulla via per perseguire l’equilibrio fra uomo, ambiente e animali (Fonte: Federcaccia).