L’ultimo rapporto dell’istituto di ricerca Censis in collaborazione con Federsicurezza si è occupato di sicurezza in Italia. Il dato di fatto è uno: le licenze per il porto d’armi sono aumentate di quasi 14 punti percentuali nel nostro paese nel giro di un anno. Il boom non si accompagna a un aumento dei reati, anzi l’analisi ha evidenziato un calo di furti e rapine di oltre il 10%, quindi i cittadini si sentono meno sicuri.
Le licenze più diffuse in assoluto sono quelle per il tiro a volo, più semplici da conseguire (quasi 600mila per la precisione con un +21,1% annuo). Tra l’altro, quasi un italiano su 4 (nello specifico il 39% del totale interpellato) si è detto favorevole a introdurre dei criteri meno severi e rigidi per possedere un’arma da fuoco per la difesa personale. Non si tratta di una percentuale da sottovalutare, visto che nel 2015 lo stesso giudizio era stato espresso dal 26% del totale, quindi l’incremento è stato evidente.
Il parere positivo è stato espresso soprattutto da chi ha al massimo la licenza media e dalle persone di età superiore ai 65 anni. La percezione della criminalità e dei suoi rischi è forte in quasi il 32% delle famiglie italiane, in particolare nelle regioni del Centro e in quelle del Nord-Ovest.