A seguito della notizia pubblicata nei giorni scorsi e circolata poi anche via social media, in merito all’istituzione di un nuovo “Parco” nell’area della Montagnola Senese, tra i comuni di Monteriggioni, Sovicille e Casole D’Elsa, la CCT Provinciale di Siena ha incontrato quest’oggi l’amministrazione comunale di Monteriggioni, che assieme ad altri comuni ha promosso l’iniziativa, per chiedere chiarimenti in merito. Marco Radi, coordinatore della CCT Provinciale Senese e Matteo De Chiara componente della stessa, hanno incontrato nella giornata di ieri il Sindaco di Monteriggioni Dott. Andra Frosini, Il Vicesindaco Paola Buti assieme agli assessori alla cultura ed all’ambiente Marco Valenti e Diana Nisi.
Un incontro voluto per meglio approfondire i termini della proposta nonché il loro eventuale impatto sull’attività venatoria, in un areale di estremo interesse per la Valdelsa e non solo. Un territorio vasto dove si svolgono quasi tutte le forme di caccia. Dagli appostamenti fissi, alla caccia alla selvaggina stanziale e di selezione e dove inoltre operano numerose squadre per la caccia al cinghiale, impegnate inoltre nel controllo e nel contenimento della specie, anche in funzione della riduzione dei danni alle produzioni agricole. Da qui, la preoccupazione sollevata da numerosi cacciatori, ha portato gli esponenti della CCT provinciale di Siena a richiedere questo urgente incontro subito pianificato con la piena disponibilità dell’amministrazione Comunale.
Il Sindaco assieme agli altri componenti della giunta, ha chiarito che si tratta dell’intento di creazione di un’area, quella della Montagnola Senese, dove verranno valorizzati numerosi aspetti in funzione dello sviluppo della conoscenza di questi luoghi. Dall’escursionismo ai percorsi in bicicletta, dalla valorizzazione del patrimonio naturale a quello storico e rurale di un territorio ricco di storia, cultura e tradizione; tutto questo senza però andare ad incidere sull’attività venatoria ed il controllo, quindi senza istituire formalmente un parco sulla base della legge 394/91, ma valorizzando il SIC (Sito di interesse Comunitario) già presente da oltre vent’anni.
“I cacciatori partecipi del confronto e della gestione sin da subito” ha proseguito poi Frosini, confermando che nei prossimi mesi, con l’inizio vero e proprio “dei lavori”, saranno indetti incontri con l’ATC e con le associazioni venatorie. Un contributo prezioso, quello riconosciuto ai cacciatori, che in molti casi sono i primi manutentori del bosco e delle sue ricchezze, consentendo con il loro operato gestionale, a tutti di poter fruire delle bellezze della natura e di un territorio unico nel suo genere.