Sono ormai frequenti durante l’attività venatoria e non solo, casi nei quali si riscontrano uccisioni di cani da parte di lupi ormai diffusi capillarmente nei nostri boschi e nelle nostre campagne nonché nelle aree periurbane ed urbane. Un problema che si lega ad altri aspetti relativi alla gestione della specie e alle interconnessioni con le attività umane e le altre specie animali. A tal riguardo, ultima in ordine di tempo, la lettera inviata alle istituzioni regionali e locali da parte del presidente della SIPS – Società Italiana Pro-segugio di Massa e Carrara – Gionni Fiorentini.
Pubblichiamo di seguito il testo della missiva: “E’ di pochi giorni fa la notizia di un nuovo drammatico fatto che ha visto l’uccisione di un segugio maremmano da parte di un branco di lupi. In questo caso il tragico evento si è consumato durante una battuta di caccia in braccata al cinghiale nel fivizzanese. La Prosegugio di Massa Carrara ritiene importante far sentire la Sua voce su una questione che purtroppo si sta presentando sempre di più. La nostra Associazione tutela tutte le razze di cani da seguita ed è chiaramente a stretto contatto con tutte le forme di caccia che si svolgono con l’ausilio di questi nostri amati ausiliari (caccia al cinghiale, lepre e volpe).
Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione che ci arriva direttamente dai numerosi associati. Riteniamo che se non si agisce e si pone rimedio alla situazione “lupo” si rischia l’abbandono della caccia in braccata che è l’unica forma di caccia che riesce a contrastare in modo concreto l’incremento del cinghiale, risultato che assolutamente non può essere ottenuto con la caccia di selezione. Chi ritiene che la braccata crea solo spostamento e diffusione del cinghiale non fa i conti con il reale comportamento del selvatico che comunque anche se “spostato” rientra sempre nel suo ambiente di provenienza, questa non è teoria ma un dato di fatto incontrovertibile.
Il problema lupo si sta ampliando sempre di più, soprattutto per il crescendo degli attacchi al bestiame che non fanno altro che demoralizzare a far allontanare anche i giovani imprenditori agricoli che abbandonano questa attività con conseguente degrado dello stato dei terreni, pascoli ecc., fattore che si riflette anche sull’attività venatoria in quanto ne’ risentono sicuramente la presenza della selvaggina stanziale (fagiano, lepre ecc.) che non trovano più un habitat ospitale. La difesa delle forme di caccia con il cane da seguita è basilare per il proseguo dell’attività venatoria e per tutto il mondo della cinofilia con il segugio. Riteniamo che chi di dovere debba affrontare la questione e porre rimedio, ogni giorno che passa i pericoli derivanti da incontri sempre più frequenti con i lupi aumentano, anche per la velocissima espansione che questo selvatico sta avendo nei nostri boschi.
E’ ritenuto da tanti che il lupo contrasta l’espandersi del Cinghiale, la realtà dice invece che è sempre più evidente l’anomalo comportamento dei cinghiali che minacciati dalla presenza del lupo sono sempre più spesso trovati in grandi branchi a ridosso dei piccoli centri abitati, con conseguenze negative sia per l’attività venatoria, che per gli abitanti stessi, il nostro punto di vista invece è che il numero dei cinghiali dovrebbe essere contrastato in primis con un aumento della durata del prelievo venatorio. Non tocca comunque a noi trovare soluzioni ma è doveroso segnalare una situazione che ormai sembra “fuori controllo”, riteniamo sia giusto avere delle risposte.” (fonte: CCT).