Cavalli: Lo Shire dalla Gran Bretagna alla Tuscia.
Il cavallo Shire, originario della Gran Bretagna, è un incrocio molto antico, di tipo a sangue freddo, brachimorfo. Poco conosciuto in Italia, è selezionato per il tiro medio-pesante grazie alla sua indifferenza allo sforzo e alla fatica. Si presta bene anche alla monta semplice, con sella inglese ma, data la mole, non è adatto a discipline più complesse come il salto e il dressage. Benché lo standard della razza Shire si aggiri intorno ai 173 cm al garrese per i maschi e 163 cm. per le femmine, questo cavallo può tranquillamente raggiungere i 2 metri al garrese.
La testa dello Shire è lunga e magra, con occhi grandi e naso leggermente arcuato, posta su un collo relativamente lungo. Le spalle sono profonde e oblique, abbastanza ampie per portare il collare; il petto non troppo largo è proporzionato alle gambe, la schiena muscolosa è corta e le gambe posteriori sono lunghe; il fondoschiena è alto.
Il colore del mantello dello Shire può variare dal nero al baio al grigio per gli stalloni, i quali non devono essere sauri o roani, al contrario delle femmine e dei castroni per i quali quest’ultimo colore del mantello è ammesso. Sono ammesse anche le marcature bianche sul corpo. Le zampe sono armoniose, dure, muscolose; la misura dello stinco è di 28-30 cm.
I piedi devono essere aperti e molto arrotondati in cima alla corona, con pastorali molto lunghi. Un piede di Shire ha una circonferenza media di 16/ 18 cm; i ferri per lui sono del numero 8/9 rispetto al numero 4/5 di un cavallo “normale” che, generalmente, misura 10-12 cm. La parte inferiore delle zampe presenta fiocco abbondante ma liscio e setoso.
Lo Shire è un animale resistente, dal temperamento docile e mansueto. Può facilmente iniziare a lavorare dall’età di tre anni. È capace di trainare carrozze e macchine agricole grazie alla forza ed alle dimensioni colossali. Sono tra i cavalli da tiro più costosi: il prezzo oscilla dai 5.000 ai 30.000 euro per uno stallone, ma molto dipende dalla genealogia del soggetto.
Già Giulio Cesare nella sua opera De bello Gallico fa alcuni riferimenti all’ Equus Magnus, un tipo di grande cavallo nero, utilizzato dalle popolazioni barbare del nord Europa. Oggi, gli Shire hanno l’onore di trainare la carrozza della regina d’Inghilterra.
La valle degli Shire si trova nella Tuscia
“Girando per fiere di cavalli e mercati di animali, ho avuto, un giorno, la voglia di comprarmi un cavallo grosso e potente e ho cominciato ad interessarmi a questa magnifica e poderosa razza”. A raccontare è un, allevatore di cavalli di Bagnaia (VT). “ Un giorno di due anni fa, un venditore di cavalli mi dice che gli hanno appena scaricato un cavallo alto e grosso , un po’ mal ridotto… Vado e nell’angolo di un box, con la testa quasi a sfiorare il terreno, in piedi a malapena, vedo quello che sembra lo scheletro di un cavallo. Contratto il prezzo, con la clausola che se quel cavallo non fosse sopravvissuto, avrei avuto indietro il denaro. Il mattino dopo, Slipper (in inglese significa pantofola, perché non riusciva nemmeno ad alzare gli zoccoli per camminare!) arriva a casa e per lui comincia una nuova vita, fatta di mangimi energetici, ricostituenti, vitamine, tanta erba e fieno della migliore qualità e, soprattutto tanto amore e pazienza. Qualche mese fa penso che Slipper dovrebbe avere un erede che prosegua la sua genealogia e occorre, quindi, trovare una femmina adatta. Nasce così a tutti gli effetti un allevamento di Shire nel viterbese”.