Vivere la natura e la libertà respirandola a pieni polmoni? E’ il desiderio di molti, di troppi che costretti all’interno delle grandi città prive di verde e tutto cemento, appena possono scappano verso le montagne, verso le campagne, verso le colline o verso le spiagge, in una parola? Verso la natura per la quale dimostrano un amore spassionato e privo di condizionamenti.
L’associazione fra cacciatori e amanti del cavallo forse sorprenderà ad esordio, eppure entrambi sono accomunati da un incontrastabile desiderio di libertà e necessità incontrollabile di natura, per la quale dimostrano un amore incondizionato.
Sul fatto che il cacciatore sia uno dei più grandi amanti di Gaia e della libertà si è molto discusso. In linea del tutto generale, a convalida dell’affermazione potremmo dire che è il cacciatore, quello con la C maiuscola, quello vero, più di molti altri appassionati di vita bucolica a condividere le gioie e i dolori della natura. Il motivo è semplice: la vive, e il benessere di questa non può far altro che rendere più gratificanti le proprie giornate di caccia.
E’ la caccia a spingerlo lontano dalle città, che lo costringe ad esplorare boschi, campagne, lunghe radure di macchia mediterranea che precipitano sul mare, infinite distese collinari, è la natura che gli offre una boccata di libertà che lo ricaricherà per tutte le giornate da trascorrersi in città.
E non solo la ama questa benedetta natura, dono divino, ma a differenza di tanti altri, la conosce pure. Sa dei segreti dei boschi, dello scorrere ritmico delle stagioni, conosce le piante, conosce i capricci del tempo, conosce i funghi e i miracolosi sentieri segreti che offrono un contatto non mediato con la sorprendete flora e fauna italiana, dalla quale preleva quel di cui ha bisogno. E’ questo amore che spesso lo spinge oltre i confini nazionali, alla ricerca di nuovi paesaggi, di nuove avventure.
Negli ultimi anni lentamente si sta sviluppando un nuovo modo per addentare questa stessa libertà, assaporarne il gusto impareggiabile. Il cavallo è lo strumento ideale per dimenticare lo stress e le tensioni cittadine, per immergersi a capofitto nella vita a contatto con la terra. Studi recenti hanno dimostrato che non solo andare a cavallo rafforza la salute, ma è capace addirittura di migliorare l’autostima e ovviamente di migliorare l’aspetto fisico di ciascuno amante di questo sport.
Come qualsiasi attività fisica incrementa l’allegria e abbassa i livelli di frustrazione, eppure la passione per i cavalli fa molto di più che una qualsiasi attività svolta dentro le quattro mura delle palestre. Gratifica il corpo e solletica la mente che si libera delle preoccupazioni e si riempie di nuvole, fronde, sentieri fioriti, e profumi stagionali. La sensazione di chi monta in sella per la prima volta è quella di libertà e di un contatto con la natura non mediato, diretto, affascinante.
I benefici per una gita a cavallo a parte quelli già citati? Molteplici se si pensa che una bella sudata aiuterà ad eliminare tossine, un’andatura sostenuta aiuterà nel potenziamento muscolare e a differenza di come molti pensano, anche la schiena trarrà grossi vantaggi da questa antica disciplina.
La necessità di dominare, con dolcezza e sensibilità un animale molto più grande del suo cavaliere, regalerà una botta di vita all’autostima di chiunque e insegnerà che con la naturalezza e con l’istinto sarà possibile raggiungere risultati davvero soddisfacenti. C’è di meglio?
Inoltre si tratta di una disciplina che possono praticare grosso modo tutti. Non richiede infatti particolare forza, semplicemente amore per la natura, voglia di libertà e autocontrollo.
E’ per questo che moltissime aziende venatorie sparpagliate qua e la all’interno del territorio italiano non solo offrono ettari disponibili per la caccia e per l’allenamento dei cani, ma propongono affascinanti escursioni in sella a meravigliosi cavalli, disponibili per intere comitive e per i cacciatori che decidono di portare con se la propria famiglia. Il risultato? Una fantastica giornata a contatto con la natura da condividere con i propri figli.
D’altronde il legame fra cacciatore e cavaliere è antico come il mondo: cacciatore era definito un particolare soldato dotato di un armamento leggero che consentisse velocità nei movimenti; il suo compito era quello di eseguire azioni rapide di disturbo contro gli eserciti avversari. Lo stesso nome di cacciatore a cavallo fu motivato dalla similitudine relativa alle qualità necessarie al soldato e al cacciatore, la velocità, la precisione nel tiro da lontano, la furtività, la destrezza e la voglia di vivere in piena libertà la natura che si conosceva come le proprie tasche.