La Casa tedesca Brenneke, nota per le ricerche nel campo dei proiettili tanto per canna liscia che per canna rigata, ha proposto da diversi anni una sua linea di cartucce a fuoco centrale indirizzata su un ventaglio di calibri non troppo ampio, ma con allestimenti differenziati proprio per soddisfare le tante richieste in fatto di palle specifiche, oggi più che mai messe sotto alla lente d’ingrandimento dagli appassionati. Da pochi mesi una diversa strategia di vendita di un gruppo produttore di cartucce molto vasto e importante ha sollecitato la Brenneke e il suo nuovo distributore italiano, la Bignami di Ora (BZ), ad ampliare la proposta inserendosi maggiormente nel mercato. Fra i tanti calibri disponibili abbiamo avuto proprio dalla Bignami il sempreverde 7x65R che, nonostante i suoi cent’anni, o forse proprio per questo, gode di ottima salute commerciale garantita dalle sue prestazioni di base esaltate dalla serie di proiettili storici come i TIG e i TUG affiancati ora da progetti recenti come i TOG montati sulle cartucce della nostra prova. L’asso nella manica della cartuccia è l’abbinamento a un passo di rigatura molto corto che consente di impiegare palle di peso notevole e, vista la sezione, molto lunghe con forte densità sezionale valorizzata da una velocità iniziale brillante, ma soprattutto mantenuta anche a lunghe distanze: ricordiamo come qualche decennio addietro questa cartuccia fosse accreditata ai 500 m, allora uno sproposito venatoriamente parlando, di maggior energia di un’altra stupenda concorrente quale la .300 H. & H. Mag.
La confezione e le caratteristiche
Presentate in una solida scatola di cartoncino le cartucce sono inserite in un alveare fisso, sempre dello stesso materiale: l’aspetto esterno è accattivante e sulla lucida superficie spiccano innanzitutto la sagoma della cartuccia a fianco di quella di un cervo al bramito, sul bordo inferiore il marchio aziendale con le fronde di quercia e le ghiande, la sagoma e il logo della palla TOG, la dicitura completa del calibro, della palla e del suo peso in grammi e grani. Pressoché analoghe le diciture riportate in leggibile e bella grafia, giallo su fondo verde, sui fianchi della confezione mentre, al retro, si nota subito un piccolo pieghevole applicato alla scatola con le scritte in ben ventitré idiomi per cautelare l’utilizzatore dal pericolo di esplosioni; a contorno insieme al cervo e al marchio come già osservati, si notano tre viste della palla TOG, da integra sezionata a un primo urto per passare successivamente all’affungamento, con le descrizioni delle reazioni e della funzione del proiettile a fianco di ognuna. Pratico e interessante lo specchietto balistico dove, insieme ai valori di velocità ed energia alle distanze comprese fra 0 e 300 m, si indica la traiettoria con azzeramento a 100 m e quella, molto funzionale, con la GEE, la taratura alla distanza ottimale per non superare in elevazione i 4 cm: qui il punto è situato a 182 m con una caduta a 300 m di 27,5 cm dove si leggono ancora 2132 joules per questa palla da 9,7 g/150 gr di cui si indica anche il CB (coefficiente balistico) pari a 0,423.
Decisamente favorevoli tutti questi valori per cui occorre tener conto della filosofia progettuale tedesca che assegna un elevato valore alla precisione, un occhio attento e non maniacale alla radenza, un privilegio deciso alla balistica terminale dove si concentra la capacità del mezzo di fermare possibilmente sul posto il selvatico, o quantomeno di infliggere lesioni che ne consentano il rapido recupero con gli apprezzati cani da traccia. In particolare questo proiettile è costituito da un robusto mantello esterno con coda rastremata, solco di crimpaggio, anello mediano a bordo tagliente, apice acuto forato dove lo spessore del mantello si fa più sottile, il tutto saldato al nucleo interno a forma di lancia con un ingrossamento tondo intermedio. L’azione si esplica con il taglio fustellato della pelle del selvatico e sanguinamento utile all’eventuale ricerca con l’ausiliare, con l’affungamento dell’ogiva acuta fino al livello dell’ingrossamento interno che fa da punto resistente con aumento del diametro e mantenimento della massa per una spinta cospicua atta a creare un tramite di ampio diametro con lesioni dirette da aggiungere a quelle indotte dalla velocità e quindi dallo shock idrodinamico. Calibro e tipologia di palla vedono la possibilità di impiego per tutti i selvatici delle nostre zone, compreso il cervo e la sua notevole vitalità e resistenza.
Un controllo della velocità
Non siamo andati molto in là con le prove osservando come queste cartucce di Brenneke siano certamente costose, ma con una quotazione in linea con la resa davvero eccellente. L’amico Carlo ha montato il cronografo al poligono di Carrù (CN) rilevando, con il drilling Merkel, una V/4 pari a 878 e 880 m/sec quindi rispettivamente + 8 e + 10 m/sec dal dichiarato dalla Casa: immaginiamo che la lunghezza di canna pari a 65 cm sia la responsabile di tale gradito incremento. Non crediamo occorrano altre parole su questi dati, ma ci piace aggiungere che le sensazioni allo sparo sono assai favorevoli, senza picchi pressori fastidiosi o altre negatività; da ultimo, e lo si osserva poi a casa, nella canna rimangono pochissime tracce subito asportabili con una passata di detergente e qualche flanella asciutta. Non siamo degli esperti in materia, ma ci pare di intuire che l’impiego di propellenti di alta qualità conceda, oltre a tutto il resto, anche questo piacere.