In una delle ultime visite presso la Bignami di Ora (BZ) abbiamo osservato una cartuccia da noi poco nota anche se presentata nel 2006 dopo uno studio operato dalla Casa statunitense di munizioni insieme alla Sako finlandese, facente parte della Beretta Holding. E’ una carica nata quando molti hanno cominciato a domandarsi se i calibri esasperati fossero sempre e dovunque necessari o se talvolta una riduzione dei valori, compreso quello del rinculo, non fosse preferibile. Così prende avvio questa illustrazione. I bossoli del .30-06 Sprg. e del .308 Win. sono stati alla base di modifiche diverse da parte di alcuni fabbricanti statunitensi: la riduzione del diametro del colletto conserva una spalla di ottime proporzioni, mentre l’allargamento oltre un certo limite comporta una riduzione dello stesso, ma sempre in misura tale da consentire di far battuta sulla camera in modo da mantenere lo spazio di testa previsto. Se prendiamo in esame le maggiorazioni di calibro vedremo come il .30-06 Sprg. sia stato oggetto di attenzioni da parte di studiosi alla ricerca di una carica adeguata a selvaggina di sostanziose dimensioni, da impiegare nelle azioni classiche con otturatore girevole scorrevole, in quelle a pompa o a leva di moderna concezione e infine nei semiauto per la caccia ad animali coriacei, mediamente pesanti e da insidiare a brevi distanze: una scelta assai specifica per la selvaggina del Nord America. La cartuccia basata sul bossolo del .30-06 Sprg. con colletto per palla da .35” assume la sua fisionomia intorno agli Anni 20 del secolo scorso, ma è messa in regolare produzione da Remington, mantenendo il nome dello scrittore, cacciatore e autorevole personaggio del settore armiero, il Col. Townsend Whelen a cui l’aveva dedicata il progettista, James Howe della Griffin & Howe: così il nome è stato ed è tuttora .35 Whelen.
Alla Winchester si muovono intorno al 1955 e osserviamo la .358 Win. che si pone quale analoga derivazione, però dalla .308 Win. e viene adottata sulle bolt action Mod. 70 Lightweigth e sulle 88 a leva, seguiti dalla Browning BLR, dalla Savage Mod. 99 e dalle realizzazioni di diversi costruttori europei. Oggi si rivela poco usata nonostante le sue equilibrate e regolari prestazioni. La Federal ha preso a mano nuovamente il bossolo del .308 operando un minor allargamento nel diametro del colletto, fino alla misura di .338” ottenendo una carica interessante per la sua compattezza e per un compendio di prestazioni funzionale proprio alla caccia dei selvatici del Nord America. Il bilanciamento avviene fra velocità alla bocca, energia ed entità di rinculo, fattore questo tenuto in conto per l’impiego di fucili di peso medio. Un interessante esame comparativo vede in lizza questa carica con altre in grado di gestire proiettili intorno ai 180 gr, per intuibile analogia sul campo, e prendendo a campione un fucile con peso di 3,6 kg, quindi una giusta carabina con ottica. Lo specchietto riassuntivo evidenzia alcuni dati modificabili nella realtà come: ad esempio le rese del .30-06 Sprg. con palla da 180 gr sottendono una carica molto prestante mentre quelle del .300 Win. Mag. con palla identica sono decisamente tranquille. Ciò detto si evince come la nuova carica di Federal centri perfettamente il fine per cui è nata: bella sventola con poco rinculo, abbinata sempre interessante specie per diversi specifici tipi di caccia.
Proprio dalla Casa progettista assumiamo lo specchietto riportato nella scatola in vendita al pubblico e qui si evidenziano piccole differenze con i dati citati poco sopra: ecco dunque la serie dei numeri a cui l’occhio esperto applicherà immediatamente le scene opportune che la sua mente ha rilevato nei terreni venatori:
Cartuccia peso palla grs/g V/0 m/sec E/0 joules E/Rinculo joules
.338 Federal 210 / 14 800 4373 31,75
.338 Federal 180 / 12 860 4300 29,61
7 Rem. Mag. 175 / 11,3 870 4309 35,78
.300 Win. Mag. 180 / 12 900 4748 44,61
.30-06 Sprg. 180 / 12 840 4097 31,41
.308 Win. 180 / 12 790 3665 24,32
.358 Win. 200 / 13 760 3733 27,21
Da noi questa cartuccia è poco diffusa pur essendo una valida alternativa a quelle che abitualmente sono camerate nei semiautomatici prettamente destinati al cinghiale, ma funge molto bene anche in fucili a ripetizione ordinaria: la sezione da 8,5 mm con un peso di 210 gr (14 g) consente una densità sezionale apprezzabile e un’ energia di tutto rispetto che, affidata ai proiettili che la Federal pone in commercio, si scarica compiutamente nel selvatico anche a distanze ben maggiori dei soliti 50 metri del tiro dalla posta. Abbinata a fucile e ottica adeguati la .338 Federal si presta all’entusiasmante caccia alla cerca nei terreni collinari dove sorprendere lo stesso cinghiale, il daino e il muflone può regalare momenti emozionanti e risultati di prestigio. La resa balistica resta funzionale nell’ambito dei 200 m con le opportune correzioni in elevazione, garantite dalle migliori ottiche oggi a disposizione. Per il tiro di premura, a selvatico in movimento, non dimentichiamo il vantaggio del basso rinculo grazie a cui si rimane facilmente in mira doppiando il colpo con elevate probabilità di riuscita. Oculatamente la Federal scrive nella propria confezione che il buon risultato venatorio inizia dalla scelta della palla così osserviamo questa Uni -Cor® Soft Point da 200 gr mentre il testo di Franck Barnes indicava all’origine tre proposte, solo tre avrà detto qualcuno, ma ci sembrano tutt’oggi davvero magistrali: 180 gr Nosler AccuBond, 185 gr Barnes TSX e 210 gr Nosler Partition.
Qualcun’altro sentenzierà che non c’era alcun bisogno di quest’ennesima carica in un panorama dove le proposte sono fittissime: bisogno no, certamente visto che Diogene già nell’antichità aveva gettato la ciotola, unico suo avere, scoprendo di poter accogliere la zuppa in un pane incavato, ma è sempre bello osservare e provare qualcosa di nuovo specialmente quando la progettazione, come in questo caso, non è andata solo alla ricerca del botto da una serqua di joules, ma insieme ha cercato il modo di abbinarvi una gestione più facile da parte del tiratore. Nel panorama dei .338 questo valore ridotto rispetto alla classica carica della pari calibro Win. Mag. si pone quale giusto mezzo dove altri parametri, non solo l’energia strepitosa, concorrono a rendere funzionale la cartuccia. Questo si è ottenuto studiando oculatamente il tipo di polvere da impiegare con cui ottenere i risultati prefissi, dove sia garantito un picco di pressione non elevato insieme ad accelerazione rapida, ma graduale del proiettile con una canna di media lunghezza.