Carabina da Caccia Merkel SR1: Cercare la battaglia commerciale nei settori emergenti è un dovere imprenditoriale e un impegno morale per una Casa dal mitico blasone: la Merkel non sfugge a questi imperativi e da qualche tempo ha presentato il suo semiautomatico a canna rigata con destinazione privilegiata verso la caccia al cinghiale.
Ci siamo anche noi… Questa potrebbe essere la frase di presentazione che la storica Casa di Suhl dovrebbe aver pronunciato in occasione della presentazione del suo primo semiauto rigato avvenuta qualche anno fa. A suo tempo abbiamo avuto agio di provarlo seppur assai brevemente e il nuovo arrivato ci era piaciuto.
La nuova disposizione societaria di parecchie grandi firme armiere vede la Merkel aggregata alla Heckler & Koch e questi apparentamenti, come già avvenuto nel mondo dell’auto, servono a occupare più settori di mercato differenziando particolari ed estetica, pur mantenendo invariata una validissima struttura di base.
Restringendo l’obiettivo sul mercato italiano è ben noto come l’incremento della caccia al cinghiale abbia notevolmente favorito l’impiego di fucili specifici: la doppietta a canne corte e senza strozzature, regina della Maremma di un’epoca passata, ha fatto il suo tempo quindi il cacciatore moderno può fare un passo risolutivo con una bella carabina semiautomatica a canna rigata. Lasciamo un momento da parte gli express, scelta privilegiata per un certo ambiente dove la magia delle due canne rigate si accompagna giustamente a raffinatezze di abbigliamento e a impegni venatori diversi dalla braccata correntemente intesa.
Qui si tratta di entrare nel bosco appresso ai cani, altre volte di fungere da capo muta, altre di stare ben allerta dalla posta assegnata per stoppare il selvatico, anzi magari i selvatici che transitano di tutta fretta nella zona a vista. In tutti i casi un semiauto rigato ha dalla sua un po’ di peso in più di un cugino a canna liscia, ma una maneggevolezza quasi pari e un potere risolutivo differente grazie alla cartuccia camerata. In alcune zone poi i serbatoi ad alta capienza e velocemente sostituibili consentono un potere di fuoco da giudicare quasi eccessivo: lasciamo agli utilizzatori di valutare questa opportunità perché a chi non è calato in questa realtà sfuggono a volte certe sottigliezze.
Il mercato settoriale è stato per anni dominio di due marche, la FN Browning di Herstal e la Remington statunitense, poi si sono aggiunti altri competitori attirati dalla richiesta sempre crescente per questi fucili. Ora il panorama è sufficientemente ampio perché il cliente possa operare una scelta a ragion veduta dove i parametri quali lavorazioni, funzionalità, estetica e prezzo siano presi in esame con attenta valutazione.
Con simili intenti dedichiamo l’attenzione al Merkel SR1. Uno dei primi aggregati alla coppia di testa è stato senz’altro l’Heckler & Koch SLB la cui linea, eufemisticamente definibile come molto personale, sottendeva una funzionalità meccanica e un’ergonomia di prim’ordine: non poteva che essere così vista la paternità di una Casa che ha dato e dà i natali a tutta una serie di armi automatiche per uso militare. Le specifiche di questo settore non consentono sviste né percentuali di errore che non siano di minimissima entità per cui se un sistema funziona per il campo dove si rischia la pelle a maggior ragione è adeguato dove il contendente è l’irsuto dominatore della macchia.
Siamo partiti un po’ da distante, ma ci ricongiungiamo subito con quanto evidenziato all’inizio: l’apparentamento societario fa sì che una stessa meccanica possa assumere vesti diverse e qui balza agli occhi la classe di Merkel espressa adeguatamente anche in uno spazio per lei nuovo. La HK SLB era nata con il castello in acciaio, come allora era buona regola, poi trasformato in lega di alluminio aeronautico viste le insistenze di chi si teneva tutto il giorno sulle braccia i 3,5 kg relativi al materiale impiegato.
L’adozione della lega toglie circa 350 g e se paiono pochi provate a spupazzarvi il marchingegno dall’alba al tramonto fra rovi, ramaglia e terreno con pendenza e aderenza variabili, poi ne riparleremo. La SR1 nasce in funzione di un diverso approccio al mercato, per quei clienti che desiderano l’estetica quale componente non trascurabile, fatte salve tutte le altre già sottolineate. Il fucile nasce già con il castello in lega, pronto al cimento grazie alla meccanica ripresa dal cugino, dotata di tutta la funzionalità necessaria.
Questa carabina si fa notare per la linea sobria ed elegante, abbinata all’uso di una meccanica affidabile ed a materiali di ottima qualità e ben rifiniti. L’arma funziona secondo il collaudato sistema a recupero dei gas di sparo abbinato ad un otturatore rotante a sei elette di chiusura disposte su due file parallele, simile a quello presente anche sulla carabina Heckler & Kock SLB 2000 light.
L’esemplare in prova era camerato in calibro 308 ed era abbinato ad un’ottica Zeiss 1,1 – 4 x 24 specificamente concepita per l’impiego in battuta. Abbinamento assai azzeccato, che ci ha fatto divertire moltissimo per le elevate prestazioni in termini di precisione che abbiamo ottenuto: il rinculo contenuto abbinato alla chiarissima visione del bersaglio hanno consentito ai vari tiratori impegnati di spremere da questo azzeccato binomio delle rosate assai ristrette.
Grazie all’ottica abbiamo anche potuto impegnarci su distanze maggiori. Fino a 100 metri la precisione è eccellente, poi le rosate iniziano ad allargarsi, pur restando entro limiti accettabili.
Comunque sia anche gli organi di mira meccanici sono altrettanto efficaci: la tacca è posta su una rampa (posta abbastanza avanti sulla canna, come d’abitudine sulle armi prodotte in Germania), mentre il mirino è a fibra ottica ed è regolabile.
Ineccepibile il funzionamento: insomma una carabina eccellente e ben prodotta, per chi vuole distinguersi dalla massa che predilige altri modelli ed altre marche.
Scheda tecnica
Costruttore: Suhler Jagd un Sportwaffen Gmbh, Schützenstrasse 26, D-98527 Suhl (Germania), tel. 0049/36/818540, fax 0049/36/81854203, https://www.merkelwaffen.de/ e-mail: [email protected]
Importatore: Bignami S.p.A., via Lahn 1, 39040 Ora (BZ), tel. 0471/803000, fax 0471/810899, https://www.bignami.it/ , e-mail: [email protected]
Modello: SR1 Standard
Tipo: fucile semiautomatico a canna rigata
Calibro: .300 Winchester Magnum (disponibile anche in 7×64 Brenneke, .308 Winchester, .30-06 Springfield, 8×57 Js, 9,3×62 Mauser)
Canna: brunita in acciaio, lunghezza 51 cm, rigatura a 6 princìpi ad andamento destrorso (50 cm e 4 princìpi per gli altri calibri)
Lunghezza totale: 107 cm
Peso: circa 3150 g
Alimentazione: caricatore estraibile bifilare da 2 o da 5 colpi
Funzionamento: semiautomatico a recupero di gas
Scatto: monogrillo con sgancio diretto
Estrattore: ad unghia in testa all’otturatore
Espulsione: automatici portati (due pistoncini)
Chiusura: sei tenoni disposti su due file parallele
Sicura: manuale a traversino sul ponticello del grilletto
Mire: mirino con inserto in fibra ottica (registrabile in alzo e derivazione), tacca di mira fissa
Materiali: fusto in lega leggera ad alta resistenza e canna in acciaio al carbonio martellata a freddo, calciatura in noce e calciolo antirinculo in gomma
Finitura: fusto brunito opaco in colore grigio scuro, calciatura in noce lucidata a olio