Un’azienda produttrice di meccanica fine risiedente in Austria alle pendici delle Alpi è quasi moralmente obbligata a riservare uno spazio produttivo alle armi lunghe rigate: la passione e le cognizioni del fondatore, Eric Rössler, hanno fatto sì che a Kufstein, cittadina incuneata fra Tirolo e Baviera, si avviasse una produzione qualificata di tale fatta.
Grazie alla cortesia dell’azienda e a quella del distributore nella persona del signor Mauro Redolfi della RA con sede a Manerbio (BS) abbiamo avuto in prova per diverso tempo un esemplare del Mod. Titan 6 abbinato a un’ottica Kahles Helia 5 con valori 2,4-12x56i, altra marca nota e di valore sempre distribuita dalla stessa RA. Nella scelta del calibro si è optato per il 7 Rem. Mag. una cartuccia polivalente che qui da noi ha fatto proseliti per la caccia in montagna dove potenza, radenza e precisione intrinseca sono i fattori primari di riuscita anche nei tiri a lunga distanza, insieme a una grande varietà di cariche commerciali e la disponibilità dei diversi componenti per la ricarica domestica.
Le caratteristiche salienti
Qualche punto fermo a cui attenersi nella progettazione: peso contenuto poco sopra i 3 kg, canna intercambiabile, scatto regolabile. Si è risposto con un castello in Ergal, la lega di alluminio aeronautico dalle ottime caratteristiche di resistenza e di lavorabilità all’utensile, cui si è data una foggia con fianchi spianati e parti superiori tondeggianti a favore della rigidità, con anello lungo atto a ricevere la culatta della canna e ponte chiuso parimenti ben dimensionato: su entrambi sono predisposti i fori per il montaggio delle basi dell’ottica. Sempre a vantaggio della rigidità del complesso osserviamo ancora la finestra di espulsione di contenute dimensioni come la feritoia inferiore per l’inserimento del caricatore in polimero e solida lamiera di acciaio imbutita.
Dall’otturatore cilindrico sono ricavate a ribasso le sei alette a profilo differenziato e disposte su due ranghi da tre: nella testa ribassata si nota il foro rettificato del percussore, il nottolino di espulsione e l’unghia di estrazione incassata in una delle alette anteriori, dotata di movimento ortogonale e molletta di registro. Il castello in lega e la possibile sostituzione della canna sottendono che la chiusura avvenga direttamente nelle mortise praticate nella culatta con positivi effetti nella resistenza e nella precisione. Il manubrio presenta il corto braccetto a sezione prismatica, piegato indietro e con nocca tonda: soluzione ottimale per offrire poche possibilità di impigliarsi insieme a una corretta manovrabilità, grazie anche ai soli 60° di rotazione necessari per la manovra. Il fissaggio avviene tramite un incastro in un anello di base a sua volta calettato sul corpo centrale. Da notare poi il lungo tappo apicale modellato con un’estensione inferiore dove passa la noce di armamento mentre nella parte superiore destra viene ricavato dal pieno un prisma con la duplice funzione di occludere la feritoia praticata nel ponte per il passaggio del manubrio favorendone insieme la scorrevolezza.
La canna viene fornita da primarie ditte tedesche, così si legge sulla presentazione aziendale, e noi immaginiamo la Lothar Walther che è sempre una garanzia: ricavata da rotomartellatura presenta sei righe e un passo di 9,5/1 adeguato ai pesi correnti di palla (fra 120 e 170 gr) un profilo snello e una lunghezza limitata a 61 cm, sempre in omaggio alla leggerezza e alla moda odierna che sacrifica qualcosa nelle prestazioni delle cartucce magnum a favore della facilità di porto. Poi però si aggiungono in volata i 4,5 cm del freno di bocca: insomma si patteggia fra massa dell’arma ed energia fornita dalla carica, cercando di accontentare gli incontentabili, coloro che vedono nella caccia in montagna una palestra di velocità, e poi i recoil sensitive o timorosi del rinculo, ma che non possono astenersi da una cartuccia ad altissime prestazioni, almeno sulla carta e con le dovute misure di canna. Piccolo sfogo di un pensiero che appartiene al passato per sottolineare tuttavia come la Rössler abbia fatto il possibile per accontentare il cacciatore odierno, riuscendoci a meraviglia. Particolare tutto europeo mantenere le mire metalliche con tacca a scostamento laterale su coda di rondine e doppia visuale, a V ampia e U stretta, più il mirino a prisma regolabile in elevazione: per qualche sortita al cinghiale in ambienti con sfondi ridotti può tornare utile togliere l’ottica e destreggiarsi con il vecchio sistema di puntamento.
Lo scatto è composto da un pacchetto in acciaio di ottima rigidità con il sistema diretto o con stecher alla francese, entrambi assai curati nella loro funzione. I pesi di sgancio vedono rispettivamente circa 1850 e 295 g. L’alleggerimento favorisce tiri accurati alle distanze maggiori consentite dalla cartuccia e dalla precisione dell’arma. La sicura a tastino rigato posto sulla codetta del castello si rivela funzionale con blocco dello scatto, del percussore e del manubrio: silenziosa, si aziona con facilità quando si è in punteria, ma occorre scarrellare senza il suo apporto quando si estrae la cartuccia camerata ponendo la dovuta attenzione.
La calciatura in noce rivela una notevole robustezza, magari un poco a discapito della linea che ci appare un po’ massiccia nella parte fra pistola e fusto dove una leggera limatina alle masse potrebbe offrire maggiore piacere all’occhio, e già che ci siamo vedremmo bene una vernice più brillante su un fondo meno oscurato dall’impregnante. Per il resto nulla da eccepire per funzionalità e qualità dei materiali e delle lavorazioni. Piace poi sottolineare il peculiare sistema di giunzione fra legno e meccanica: sotto all’anello sono ricavati due prismi affiancati con due fori trasversali filettati per l’inserimento di altrettante brugole e fra questi si posiziona una lamina di acciaio a due lobi forati più un terzo foro ortogonale e dotato di passo a vite. Si avvitano le due brugole parallele bloccando la lamina e successivamente si chiude la lunga vite inserita nel legno del fusto che ferma così la parte anteriore legno e meccanica, mentre una seconda brugola attraversa la guardia e il legno dell’impugnatura avvitandosi nella codetta di culatta. Nei punti di giunzione si trova un riporto in stucco epossidico che garantisce il costante riposizionamento delle parti.
Così al tiro
Al poligono di Carrù, ospiti dell’amico Giorgio Rosso, abbiamo valutato per bene le possibilità del fucile e dell’ottica traendone parecchie soddisfazioni. Nel tiro a 100 m abbiamo sparato tre colpi con le cartucce originali Federal Premium dotate di palla Trophy® Copper, monolitica in rame da 150 gr con apice in polimero, ottenendo una rosata di 9 mm. Altro bel risultato con tre colpi in 15 mm, sempre a 100 m, impiegando le Remington con palla Core-Lokt® da 150 gr. Molto ben dissipato dal freno di bocca l’altrimenti vivace rinculo del 7 mm Rem. Mag. e contenuto il fastidio acustico nell’angusto ambito del poligono. La quotazione sia del fucile che dell’ottica sono interessanti rispetto ai criteri costruttivi, ai materiali e alle prestazioni: da farci sicuramente un pensiero.
Rössler Titan 6 e Kahles Helia 5 – Scheda tecnica:
Costruttore: Rößler Waffen GmbH – Ing. Walther Simmer-Weg 11- A-6330 Kufstein – [email protected] – www.jagd-shop.at
Distributore fucili Rößler : RA Gun Division dei Fratelli Redolfi snc – Via Strada provinciale 668 – km. 28,310 – 25025 Manerbio (BS) – [email protected]
Distributore ottiche Kahles: RA Sport srl – Via Strada provinciale 668 – km 28,310 – 25025 Manerbio (BS) – Tel. 0039 030 93 80 140 – Fax 0039 030 93 85 348 – [email protected] – [email protected] – www.ra-sport.it
Modello: Titan 6
Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole a ripetizione ordinaria- fornibile anche in versione mancina nei modelli Luxus, Exclusive, Allround
Castello: in lega leggera con anello anteriore e ponticello chiuso posteriore
Otturatore: a sei alette in testa su due ranghi da tre con chiusura nella culatta della canna
Canna: in acciaio speciale rotomartellata – sostituibile in gruppi compatibili di calibri – profilo cilindro conico lunga 610 mm (560 mm calibri standard) – montata flottante
Calibro: 7 Rem. Mag. (Titan 3: .222 Rem. – .223 Rem. – 5,6×50 Mag. DWM – .22-250 Rem. – Titan 6: 6 mm Norma BR – 6 mm XC – .243 Win. – .25-06 Rem. – 6,5-284 Norma – 6,5×47 Lapua – 6,5×55 SE –6,5×57 – 6,5×65 RWS – 7×57 – 7×64 – .270 Win. – 7 mm-08 Rem. – 7,62×39 – .308 Win. – .30-06 Sprg. – .358 Win. – 8×57 IS – 9,3×62 – 6,5×68 Schuler – 8x68S Schuler – 8,5×63 Reb – .270 WSM – .300 WSM – .300 Win. Mag. – .338 Win. Mag. – .375 Ruger
Serbatoio: mobile da 3 cartucce in lamiera di acciaio imbutita, molla al silicio e suola elevatrice in lega leggera – soletta in polimero
Materiali: acciaio per canna e otturatore – lega leggera per castello – polimero per accessori
Calciatura: in noce scelto
Congegno di scatto: diretto con peso medio di 1.848 g oppure con stecher alla francese con peso medio di 296 g
Estrattore: unghia con base a prisma inserita in un’aletta dell’otturatore e molla interna di contrasto
Espulsore: nottolino elastico nella faccia dell’otturatore
Sicura: a tasto posto sulla codetta del castello – blocca scatto e otturatore:
Mire: tacca di mira e mirino regolabili rispettivamente in deriva ed elevazione – 4 fori per attacchi ottica
Finiture: brunitura delle parti metalliche – lucidatura per il corpo otturatore – calciatura con verniciatura a olio mezzo lucido
Lunghezza: magnum 1.130 mm – normali 1.080 mm
Peso: 3.000 g circa senza ottica (standard 2.900 g)
Prezzo: 1.588,00 euro (informativo) compreso freno di bocca e con calciatura standard – escluse le basi per l’ottica
Prezzo ottica Kahles Helia 5 – 2,4-12x56i – reticolo G4B: 2.149,00 € (informativo)