La Germania o la ami… o non la ami. La stessa cosa dicasi per i suoi cani. I cacciatori che vedono sono tricolore non ci pensano nemmeno di portar con sé un cane made in Germany come kurzhaar, drahthaar e Weimaraner; c’è invece chi pur amando tutto quel che viene dal Bel Paese, non disdegna di dare uno sguardo a quel che offre l’Europa.
E l’Europa in fatto di cani da ferma ha molto da offrire. Prendi la Germania, dalla quale negli anni sono arrivati i bretzel, i wurstel e tre cani a cinque stelle. Indovini di chi parlo? Sua maestà il Kurzhaar. I kurzhaaristi in Italia sono da parecchi anni una realtà. Vien da dire che chi si è accompagnato una volta solamente ad un kurzhaar non riesce a cambiare strada. D’altronde sono cani eccellenti, eleganti sì, ma anche e soprattutto funzionali. La prima cosa probabilmente ha attirato l’occhio del cacciatore che ha poco tempo da perdere è il suo pelo: il kurzhaar lo porta raso, con una certa disinvoltura, e può cacciare in qualsiasi ambiente che in men che non si dica il suo mantello è ripulito, e in totale autonomia. Piuttosto pratico, ma questa è solo la punta dell’iceberg.
Forse non tollerano alla grande il freddo, ma con il caldo è tutto un altro paio di maniche: anche durante le giornate più afose sono delle vere e proprie macchine da guerra venatorie e se per caso ti imbatti in una giornata di pioggia non devi far altro che asciugare bene il tuo amico a quattro zampe e metterlo a riposare in una bella cuccia coibentata e l’avrai fatto felice e sano.
In cambio ti offrirà tutta la sua vivacità, e tutte le sue grazie venatorie sia in caso di selvaggina da piuma che da pelo, le sue attitudini innate al riporto e al recupero, e la sua fedeltà. Quel che davvero affascina quando si parla di kurzhaar è il fatto che risulta praticamente impossibile trovare un esemplare totalmente inutilizzabile durante una giornata di caccia. Ti potrà capitare un esemplare più elegante, più capace, più stiloso, ma se accanto hai un kurzhaar il carniere è assicurato: la caccia ce la hanno nel sangue.
Il drahthaar: per gli intenditori. La diffusione del drahthaar in Italia non è nemmeno paragonabile a quella del kurzhaar e se le cose stanno così un motivo ci sarà.
No, non ci riferiamo alle sue doti di buon cacciatore, da non mettere in questione, ma alla cattiva fama di cui ha goduto fino a qualche anno fa. Si era infatti diffusa la voce che il drahthaar fosse un cane difficile sia da addestrare che da condurre, che mal si adattava ai climi caldi, mordace e in alcuni casi pericoloso. La verità? Il drahthaar è un cane di carattere: prima di addestrarlo lo devi educare e una volta educato le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare. La nota positiva è questa: se hai deciso di scegliere come compagno di avventure un drahthaar di sicuro lo stai facendo in maniera consapevole. E’ probabile che prima ti sia informato, abbia valutato e alla fine abbia deciso; niente di meglio per conoscere il fido amico di caccia. Questo ti aiuterà a gestire in maniera eccellente le grandi potenzialità del tuo amico, che tanto per cominciare vanno capite.
Weimaraner: pochi ma buoni. Weimaraner chi? Se lo stai pensando niente paura, non sei il solo, visto che questo meraviglioso cane da ferma è davvero poco conosciuto in Italia, specie se lo si paragona con i due compatriotti di cui detto sopra.
In Italia più che sconosciuto il weimaraner è piuttosto impiegato per qualcosa di diverso dalla caccia: ce ne sono un’infinità seduti nei divani, sdraiati sui tappeti, che si lasciano coccolare dai bambini. E’ un cane bello, dal pelo lucido e morbido, elegante, di quelli che gli amanti del patinato vogliono assolutamente. L’apparenza è uno dei modi meno intelligenti per scegliere un animale di compagnia, ma tant’è, la bellezza ha fatto del weimaraner un cane alla moda. E qui la sorpresa: la sua vocazione venatoria è tanto spiccata che in alcuni casi è il cane che ha spronato il proprietario avvicinandolo al mondo venatorio. Tutto questo lascia ben sperare per questa razza che merita di tornare alla propria vocazione originale, la caccia.
Cani da ferma: in modalità italica o tedesca?
Non ci si crede ma le razze di cui abbiamo parlato hanno una variante italiana e una variante tedesca. Quando un animale raggiunge una terra più o meno lontana, capita che gli allevatori del luogo d’adozione modifichino la razza in base alle proprie esigenze. E’ quello che è successo anche in Italia. Ecco in che termini.
Kurzhaar italiano vs Kurzhaar tedesco. Nella sua variante italiana il cane il cane è essenzialmente da ferma, ha buone aperture e una andatura che ben si conforma al suo ruolo, possiede una ferma espressiva ma soprattutto solida. L’esemplare tedesco invece è polivalente e non viene addestrato per essere esclusivamente un cane da ferma, ma brilla in molti più settori.
Drahthaar italiano vs Drahthaar tedesco. In Italia il Drahthaar è un cane allevato principalmente alla ferma e alla cerca; deve avere stile ma soprattutto velocità. Il drahthaar filo tedesco invece è atletico e ancora una volta abbandona la specificità per abbracciare un notevole ventaglio di discipline venatorie. Può essere un grande cane da ferma ma anche un abile mante del lavoro in acqua e in grado di stare sulla traccia in maniera eccellente.
Weimaraner un’identità da costruire. In Italia il Weimaraner ha ancora da farsi le ossa. Merita d’essere notato l’esemplare nella sua varietà a pelo lungo, ancora poco conosciuta e poco soggetta alle mode passeggere: ha quindi tutte le carte in regola per diventare un grande cane da caccia.