Il richiamo dell’argine, dove le tane delle nutrie abbondano, è stato irresistibile per due vivaci cani di piccola taglia. Scappati di casa, felici per l’improvvisa quanto inaspettata libertà, non hanno perso tempo mettendosi a cacciare nutrie senza indugi. Instancabili i due cagnolini scavavano nelle tane dandosi da fare con alacrità, tanto che il loro intenso lavoro è stato notato da alcuni passanti che stavano transitando nei pressi del ponte del Donatore. Si tratta della passerella ciclopedonale che unisce viale Pontremoli con via Nazario Sauro.
Incuriositi ed insospettiti dall’attività delle due bestiole che avevano tutta l’aria di non avere un padrone nei paraggi, i passanti hanno avvertito i vigili. Sul posto si sono quindi portati gli agenti del comandante Andrea Marchesin. Che non hanno avuto problemi a fermare i cagnolini. «La pattuglia raccontano alcuni passanti ha potuto avvicinarsi senza difficoltà ai due cagnolini, che si sono mostrati da subito amichevoli e socievoli».
Due belle bestiole che con il loro comportamento docile ed educato hanno rivelato d’essere abituati a stare con le persone e, di conseguenza, di avere una casa. I due cani erano provvisti di microchip grazie al quale è stato possibile risalire al proprietario. Si tratta di un uomo che risiede in centro città. I due animali erano riusciti ad eludere la sorveglianza. Presi in consegna dai vigili sono stati riconsegnati al proprietario, al quale è stata elevata una sanzione per mancata sorveglianza. Possiamo immaginare che i più delusi dall’epilogo della fuga siano stati proprio i due Jack Russell, interrotti sul più bello in quella che, ovviamente per loro, era un’attività fantastica, andar cioè a caccia di nutrie scavando nelle tane.
I roditori sono tantissimi lungo il fiume, non avendo antagonisti in natura si riproducono in gran numero. E’ sufficiente fare una passeggiata lungo gli argini di primo mattino o al tramonto per vedere le rive popolarsi di nutrie, intente a cibarsi delle erbe acquatiche. Chi ha campi di mais nei pressi del fiume ne sa qualcosa: le nutrie, provviste di robusta dentatura al pari dei castori, rosicchiano la pianta di mais alla base facendola così cadere a terra per poi mangiarsi la pannocchia. Le uniche a salvarsi sono le piante di carciofo: c’è chi ne ha negli orti lungo l’argine, le nutrie hanno provato a rosicchiarle per poi abbandonare l’impresa, il gusto amaro della pianta non piace loro (Il Gazzettino).