Proprio due anni fa la zona di ripopolamento e cattura di Spigno Saturnia è stata interessata da alcuni interventi di miglioramento ambientali a fini faunistici, soprattutto per aumentare le opportunità di alimentazione, garantire alla fauna selvatica migratoria e stanziale le condizioni adeguate di rifugio e l’estensione dei terreni disponibili. Questa prova pratica conferma che le migliorie hanno avuto un buon esito e si potrà assistere a una gara molto interessante.
Queste prove di lavoro per cani da ferma rappresentano il metodo più efficace per segnalare stalloni e fattrici idonei a chi si interessa di allevamento, oltre ai cacciatori che usano questi cani per la loro soddisfazione personale. Le prove su selvaggina naturale, inoltre, vanno a determinare il censimento ufficiale degli esponenti più tipici dell’allevamento. Si punta dunque a controllare doti basilari, in primis la cerca, l’olfatto e la ferma, ma anche a fare il punto sulla classe media di ogni razza, a denunciare le deviazioni e a stimolare l’emulazione fra le diverse scuderie, procacciando allo stesso tempo nuovi proseliti.
I giudici che saranno coinvolti in questo caso sono chiamati a valutare una serie di aspetti rilevanti. Uno di questi è senza dubbio il carattere dei cani da ferma, una caratteristica comune a tutte le razze, ognuna delle quali può essere più o meno schiva, aggressiva, timida o propensa al gioco. La mentalità è ugualmente determinante, in quanto sinonimo di temperamento, senza dimenticare il “motore”, una parola che sembra impropria ma che serve in realtà a indicare un cane con tenuta e fondo di un certo livello. L’avidità e l’intelligenza, infine, sono le prerogative di un cane da ferma dotato di forte iniziativa, inclusa la disponibilità a comprendere l’addestramento.